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recensione Pirati!] - Presentato in anteprima mondiale all'ultima edizione del Future Film Festival di Bologna al cospetto del regista Peter Lord (accompagnato per l'occasione dal protagonista Capitan Pirata!), "Pirati! Briganti da strapazzo" è una miscela perfetta di animazione d'altri tempi coniugata alle tecniche digitali più all'avanguardia. Il risultato è un prodotto che sa ancora incantare, e non certo per via del 3D! Anzi, finalmente il 3D è funzionale e quasi ci se ne dimentica. Parliamo di animazione a passo 1 e parliamo di Peter Lord, un'istituzione in materia di pupazzi in plastilina, il creatore, tanto per fare nomi, insieme a Nick Park, di Wallace & Gromit e Galline in fuga. La tecnica dello stop motion è la stessa che usava Ray Harryhausen centomila anni fa ma la tecnologia, afferma lo stesso Lord, ha fatto anche qui passi da gigante: oggi si arriva perfino a filmare 5 secondi di film in una settimana! Tenetene conto quando sarete al cinema. Il protagonista è Capitan Pirata e l'ambientazione è quella che ne consegue con tutti i cliché tipici di un genere che fu glorioso (il "cappa e spada" con Stewart Granger) e che oggi, dopo un lungo periodo di dimenticanza, grazie soprattutto alla saga dei Pirati dei Caraibi, sta conoscendo una seconda giovinezza. Bucanieri, arrembaggi, grog, sciabole, barbe, gambe di legno e forzieri pieni d'oro. Il riferimento principale per Capitan Pirata tuttavia, più che Jack Sparrow, sembra essere Guybrush Treepwood, il protagonista di Monkey Island (a cui Jack Sparrow a sua volta ha guardato,) considerato il tasso di dabbenaggine e beata scemenza che li accomuna. E' lui il principale artefice che fa di "Pirati! Briganti da strapazzo" una scorribanda a perdifiato che dal mare dei Caraibi ci conduce fin dentro a Buckingham Palace della Londra Vittoriana, equamente divisa tra comicità e avventura, dove la fantasia è al potere ma è disseminata di riferimenti storici veritieri, riletti e fagocitati in chiave slapstick. Troviamo infatti la regina Vittoria, Charles Darwin, la Royal Society, il dodo in estinzione. Il resto lo fa un pizzico di avidità disinnescata dall'amicizia cameratesca di un gruppo di perdenti, dallo spirito d'appartenenza ad una famiglia mal in arnese, ad una ciurma raffazzonata, ad una nave che è una bagnarola, ad un'idea romantica di ribellione e libertà che fu una vera spina nel fianco della più potente flotta imperiale che mai abbia solcato gli oceani. Voci, in originale, di Hugh Grant (strepitoso anche come doppiatore), Imelda Staunton, Salma Hayek e Brendan Gleeson (sostituiti in italiano da Christian De Sica e Luciana Litizzetto).
(La recensione del film "
Pirati!" è di
Mirko Nottoli)
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