recensione di R. Gaudiano
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recensione Piccole bugie tra amici] - L'idea di fondo è ottima: l'amicizia! Ed è proprio su questa tematica che Guillaume Canet scrive la sceneggiatura e dirige il film "Piccole bugie tra amici", una sorta di commedia più amara che dolce, all'insegna del cameratismo, della condivisione degli spazi, dei momenti goliardici e delle emozioni. Una straordinaria e raggelante scena-sequenza apre il film con l'incidente di Ludo (Jean Dujardin), che viene travolto da un camion mentre fa rientro a casa dopo una notte "brava" in discoteca. Ludo fa parte di un gruppo d'amici parigini di vecchia data, che nonostante l'amico carissimo sia relegato in ospedale in gravi condizioni, decidono ugualmente di trascorrere le vacanze estive come d'abitudine in un complesso residenziale di proprietà di Max (Francois Cluzet) sulle meravigliose spiagge bretoni. L'aria di vacanza non basta, però, a rendere l'umore del gruppo sereno e festaiolo. Il gesto egoistico verso l'amico Ludo aleggia nell'aria e rende le coscienze piene di rimorso. Max, con il suo caratteraccio non tarda a rendere l'atmosfera carica di nervosismo, essendo, tra l'altro, ossessionato dalle dichiarazioni di Vincent (Benoit Magimel) che gli ha confessato una certa attrazione fisica nei suoi confronti. Marie (Marion Cotillard), nasconde un angosciante segreto. Antoine (Laurent Lafitte) è in attesa di un possibile ritorno dell'amata Juliette (Anne Marivin). Eric (Gilles Lellouche), che si rende conto dell'amore, quando l'amore non è più corrisposto. E l'amicone di vecchia data, Jean-Louis (Joel Dupuch), alla fine renderà al gruppo di amici pan per focaccia, mettendo tutti con le spalle al muro per quel che riguarda il loro forte sentimento egoistico nei confronti dell'amico ormai morente. In "Piccole bugie tra amici" convince la coralità e la messa in discussione dell'amicizia, lo star bene insieme a tutti i costi, le contraddizioni, le cattiverie dette e non dette, le bugie, i timori. Tutto sommato Canet riesce nel suo intento di formattare uno squarcio di vita comunitaria e dar vita ad ogni sorta di negatività che può generarsi da questa convivenza. Il film soffre non poco per i suoi 154 mn. Nonostante ciò, "Piccole bugie tra amici" presenta una perfetta caratterizzazione dei personaggi, dall'estroso, bizzarro ed impertinente Ludo, allo schizzato Max, interpretato dallo strepitoso Francois Cluzet. La fluidità e la discrezione rendono quest'ultimo lavoro del regista-attore francese un buon prodotto, non all'altezza di "Ne le dis à personne", comunque in grado di gestire l'obiettivo fissato da Canet e cioè saper proporre in una scrittura abbastanza coerente le controversie che esplodono appunto quando la quotidianità spesso è tiranna nei rapporti d'amicizia. Alla fine, la condivisione di un sentimento comune forte e lacerante, renderà tutti consapevoli dell'importanza dell'esistenza del gruppo, cui ognuno si aggrappa cercando un conforto catartico. Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2010, "Piccole bugie tra amici" rispetta i canoni della commedia francese, privilegiando l'immediatezza della recitazione, in una corretta messa a confronto delle parti.
(La recensione del film "
Piccole bugie tra amici" è di
Rosalinda Gaudiano)
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