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recensione Napoli 24] - Napoli 24 è un film plurale, un documentario dedicato alla città di Pulcinella diretto da ventiquattro registi che, dopo una gestazione di circa tre anni, riesce finalmente ad uscire in sala. Concepita inizialmente come opera destinata a risollevare l'immagine della città, la pellicola assume man mano un carattere documentario, optando per uno sguardo più reale che cerchi di testimoniare la complessità di Napoli. E così, vengono amalgamati ventiquattro corti (di tre minuti ciascuno) indipendenti, prodotti da ventiquattro autori diversi. Ogni spezzone di film cerca di raccontare uno spaccato della quotidianità napoletana: si passa da una giornata trascorsa al mare a una passata alla finestra, dalla festa di San Gennaro agli spacciatori di cocaina, dal maiale che vive in mezzo alla "monnezza" alla festa di compleanno di un centenario. Il film nel suo complesso lascia un po' d'amaro in bocca allo spettatore che, alla fine della proiezione, si chiede perplesso "e quindi?!". La pellicola purtroppo ha molte pecche; l'idea è buona e interessante ma la realizzazione non ha dato i risultati che ci si aspettava. Si potrebbero ipotizzare vari motivi sulle cause della non completa riuscita del film; si potrebbe dare la colpa al numero piuttosto eccessivo di autori che sono intervenuti, o semplicemente alla mancanza di un filo logico, di una connessione, tra le varie istantanee, oppure al fatto che le storie raccontate sono maggiormente riconducibili alla società italiana piuttosto che alla più specifica cultura partenopea. Se solo si fosse riusciti a cogliere meglio determinati aspetti, ad uscire dai canoni e dai luoghi comuni, a riprendere semplicemente la quotidianità più vera della città, probabilmente, il film sarebbe stato più apprezzabile. Certo, c'è da tener conto, però, che Napoli è una realtà molto complessa e che difficilmente si può rappresentare in un'ora e mezza di pellicola; se, poi, si cerca di mettere insieme più mani, è scontato che l'opera rischi di essere un po' troppo eterogenea, scoordinata e sconclusionata. Al di là delle pecche, resta, comunque, da apprezzare il grande lavoro che è stato fatto. Visto e considerato che per molti degli autori questa è stata l'opera prima - e nonostante non tutte le ciambelle riescano col buco c'è da riconoscere che almeno ci si è cimentati a farle -, è doveroso elencare qui di seguito i nomi di tutti e ventiquattro i registi, con l'augurio che qualcuno di loro (fatta eccezione per Paolo Sorrentino) possa un giorno entrare nell'olimpo del grande cinema italiano: Giovanni Cioni, Bruno Oliviero, Gianluca Iodice, Diego Liguori, Roberta Serretiello, Luca Martusciello, Nicolangelo Gelormini, Guido Lombardi, Mariano Lamberti, Andrej Longo, Stefano e Mario F. Martone, Fabio Mollo, Mario Spada, Pietro Marcello, Andrea Canova, Lorenzo Cioffi e Corrado Costetti, Massimiliano Pacifico, Marcello Sannino, Federico Mazzi, Vincenzo Cavallo, Gianluca Loffredo, Daria D'Antonio, Ugo Capolupo, Paolo Sorrentino.
(La recensione del film "
Napoli 24" è di
Maurizia Chersicla)
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