Spy story dalle atmosfere estremamente noir, La Talpa è tratto dall'omonimo best seller di spionaggio di John Le Carré e gode di una regia sofisticata, almeno quanto soffre di una sceneggiatura pesantemente intricata e di una storia dalla natura cartacea prima che visiva. Dal punto di vista stilistico, Tomas Alfredson (il regista svedese che aveva firmato l'originale Lasciami entrare) è impeccabile. Riesce nell'intento di riportare alla luce la fosca Europa degli anni della Guerra Fredda.
Londra, Budapest, Berlino, Mosca: tutto il continente è una scacchiera dove statunitensi e russi bilanciano il potere, fronteggiandosi senza armi mentre la Gran Bretagna tenta con goffamente di mantenere un proprio peso negli equilibri globali. Nel rigore della ripresa dal secondo conflitto su scala mondiale, uomini avvolti in lunghi cappotti cercano, scambiano, costruiscono, imbellettano e vendono ciò che conta di più: le informazioni strategiche sul nemico. In un gioco di guardiani che sono anche guardati e di molteplici livelli di verità oltre l'apparenza, i servizi segreti inglesi (SIS, nome in codice Circus) sono minati da una talpa che lavora al loro interno allo scopo di passare le informazioni ai nemici russi.
La ricerca dell'infiltrato richiede una vigile e scaltra attenzione ai particolari e, soprattutto, una fine logica analitica per smontare strato dopo strato i veli ingannevoli che nascondono la verità. In una costruzione investigativa che ha lo schema del thriller, ma non ne ha la tensione, si assiste al più classico dei crescendo che sfocia poi nella ricomposizione finale del quadro. I personaggi e le loro relazioni sono delineati con precisione geometrica, grazie anche alla profondità e alle doti recitative di un cast composto in gran parte da attori di serie A in cui spiccano Gary Oldman e John Hurt, ma anche Colin Firth, Mark Strong e Tom Hardy. Al film manca soltanto un po' di ritmo e non è difficile perdersi tra le fredde liste di nomi e l'estenuante burocrazia dell'organizzazione dell'Intelligence anglosassone. Ciò che in un libro di circa trecentocinquanta pagine si dispiega con paziente chiarezza, compresso nel breve lasso di tempo di due ore si ricompatta in un overload informativo decisamente complesso.
(La recensione del film "
La Talpa" è di
Maria Silvia Sanna)
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