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L'INDUSTRIALE
Recensione

recensione di F. Tiberi
In una Torino oppressa dalla crisi economica, Nicola (Pierfrancesco Favino), proprietario quarantenne di una fabbrica ereditata dal padre, cerca di fare fronte a tutte le sue responsabilità senza più l'aiuto della banca e schiacciato dalle richieste delle varie finanziarie. La moglie di Nicola, Laura (Carolina Crescentini), si allontana sempre più da lui, che rifiuta l'aiuto economico della suocera. L'unico conforto di Laura diventerà il garagista rumeno Gabriel (Eduard Gabia), il quale la farà sentire viva e protetta. I guai finanziari di Nicola peggiorano, quando la joint venture con i tedeschi sta per saltare. L'uomo, preoccupato di non riuscire a pagare gli stipendi dei suoi operai, inventa un escamotage esilarante per pressare gli acquirenti tedeschi. Con questo colpo da maestro Nicola sembra aver recuperato fabbrica, moglie e stima sociale, ma purtroppo non tutto è a posto come sembra. Giuliano Montaldo, classe 1930, mette in scena con perizia un dramma attualissimo: le difficoltà di un imprenditore sull'orlo della bancarotta. Al problema della difficoltà finanziaria consegue il problema della crisi matrimoniale, inevitabile perché più i problemi dell'azienda si aggravano e più Nicola, pur amando molto la moglie Laura, non riesce a farla partecipe della sua vita. La sceneggiatura riesce ad equilibrare bene il dramma con la suspense, tipica del thriller più che del noir, come potrebbe erroneamente far pensare l'atmosfera grigia del film. Non mancano rari, ma gradevoli momenti esilaranti, come il coup de théâtre che Nicola realizza con l'aiuto del ristoratore giapponese. Punto debole del film è la fotografia, che predilige colori taglienti come il grigio e il blu petrolio, per rendere l'atmosfera più noir possibile. Purtroppo il risultato è abbastanza negativo, poiché la scelta appesantisce notevolmente l'immagine e il contrasto che viene a crearsi in alcune scene infastidisce. Pierfrancesco Favino offre un'interpretazione calzante del suo personaggio, sporcata un pò dal solito sforzo di riprodurre a tutti i costi la cadenza del posto. Molto brava la Crescentini nel ruolo della moglie ambigua, ma ancora innamorata. Nel complesso, L'industriale, è un film da vedere per il tema di scottante attualità che tratta, realizzato con maestria da un veterano del cinema italiano come Montaldo. (recensione di Francesca Tiberi)




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