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L'ALTRA FACCIA DEL DIAVOLO
- RECENSIONE
Recensione
recensione di M. Nottoli
[recensione l'altra faccia del diavolo] - Connetti i tagli, connetti i tagli...
Curiosa ecolalia
Connetti i tagli, connetti i tagli…
Non ci sono più i diavoli di una volta
Connetti i tagli connetti i tagli…
E' lo spirito di Steve Jobs per caso (connecting the dots)?
L'altra faccia del diavolo, il nostro film di esorcismi quotidiano.
Er cuppolone, preti, istituti psichiatrici, scantinati scrostati, occhi pallati, voci d'oltretomba inclini al turpiloquio, ruggiti gutturali, contorsionisti che parlano aramaico, connetti i tagli, connetti i tagli… L'altra faccia del diavolo è in realtà la stessa di sempre. Quella che dall'Esorcista non è mai cambiata. Con la differenza che l'Esorcista faceva paura sul serio mentre qui la scena che più spaventosa è un cane che abbaia dietro una ringhiera. Si è passati dalla rappresentazione del Male ad una mala rappresentazione. Da Blair Witch Project a Paranormal activity, la moda è quella del finto documentario amatoriale. Per dare più realismo alle scene. Magari immaginando di mostrare il footage ritrovato e inedito. Pertanto non si lesina in riprese mosse e fuori fuoco, low definition, finta telecamera digitale in stile real tv. Come se una data e un'ora in sovraimpressione potessero attribuire chissà quale valore di autenticità. Almeno in Paranormal activity il gioco d'immedesimazione funzionava. In L'altra faccia del diavolo nemmeno per un istante, troppo manifesta la sequela di luoghi comuni privi di idee per essere credibile. E quando tenta di introdurre timidamente alcune novità si sfiora il ridicolo come il battesimo che si trasforma in annegamento o la possessione multipla tipo casa-vacanze in multiproprietà. Ma l'asso nella manica di L'altra faccia del diavolo è il feroce atto d'accusa contro il Vaticano, imputato di non occuparsi come dovrebbe di esorcismi, abbandonando a loro stesse le povere anime dannate. I creatori ci tengono a sottolineare che il Vaticano non ha approvato il film. E ci mancherebbe! Che con tutti i problemi che si ritrova, il Vaticano si mettesse a prestare udienza all'ultimo filmaker in cerca di propaganda. La sensazione non è che non abbia approvato ma che se ne sia sbattuto ampliamente. (La recensione del film "L'altra faccia del diavolo" è di Mirko Nottoli)
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Curiosa ecolalia
Connetti i tagli, connetti i tagli…
Non ci sono più i diavoli di una volta
Connetti i tagli connetti i tagli…
E' lo spirito di Steve Jobs per caso (connecting the dots)?
L'altra faccia del diavolo, il nostro film di esorcismi quotidiano.
Er cuppolone, preti, istituti psichiatrici, scantinati scrostati, occhi pallati, voci d'oltretomba inclini al turpiloquio, ruggiti gutturali, contorsionisti che parlano aramaico, connetti i tagli, connetti i tagli… L'altra faccia del diavolo è in realtà la stessa di sempre. Quella che dall'Esorcista non è mai cambiata. Con la differenza che l'Esorcista faceva paura sul serio mentre qui la scena che più spaventosa è un cane che abbaia dietro una ringhiera. Si è passati dalla rappresentazione del Male ad una mala rappresentazione. Da Blair Witch Project a Paranormal activity, la moda è quella del finto documentario amatoriale. Per dare più realismo alle scene. Magari immaginando di mostrare il footage ritrovato e inedito. Pertanto non si lesina in riprese mosse e fuori fuoco, low definition, finta telecamera digitale in stile real tv. Come se una data e un'ora in sovraimpressione potessero attribuire chissà quale valore di autenticità. Almeno in Paranormal activity il gioco d'immedesimazione funzionava. In L'altra faccia del diavolo nemmeno per un istante, troppo manifesta la sequela di luoghi comuni privi di idee per essere credibile. E quando tenta di introdurre timidamente alcune novità si sfiora il ridicolo come il battesimo che si trasforma in annegamento o la possessione multipla tipo casa-vacanze in multiproprietà. Ma l'asso nella manica di L'altra faccia del diavolo è il feroce atto d'accusa contro il Vaticano, imputato di non occuparsi come dovrebbe di esorcismi, abbandonando a loro stesse le povere anime dannate. I creatori ci tengono a sottolineare che il Vaticano non ha approvato il film. E ci mancherebbe! Che con tutti i problemi che si ritrova, il Vaticano si mettesse a prestare udienza all'ultimo filmaker in cerca di propaganda. La sensazione non è che non abbia approvato ma che se ne sia sbattuto ampliamente. (La recensione del film "L'altra faccia del diavolo" è di Mirko Nottoli)
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