Sposato con la bellissima Erin (Katie Holmes) e padre di due figli, Jack (Adam Sandler) è un uomo di successo che lavora come manager in un'agenzia pubblicitaria di Los Angeles. Un tipo di vita, il suo, da invidiare su tutti i fronti… se non fosse per un unico, piccolo Neo: la caotica e complicata sorella gemella Jill (lo stesso Sandler), che, in visita da lui, come ogni anno, in occasione della Festa del Ringraziamento, sembra stavolta trattenersi per un periodo di tempo più lungo del solito week-end nella sua casa, rovinandogli le piacevoli giornate.
Del cinema di Adam Sandler (Un weekend da bamboccioni), ormai, non è che ci sia più molto da dire: si tratta di una tipologia di prodotti comici che, a volte decenti (il non disprezzabile Mia moglie per finta), altre veri e propri insulti alla Settima arte (Zohan-Tutte le donne vengono al pettine su tutti), si rivolge a un determinato pubblico, soprattutto americano.
Jack e Jill, purtroppo, rischia non poco di rientrare nella seconda categoria, anche se, a dirla tutta, un po' in maniera immeritevole.
Già, perché, in fin dei conti, la commedia in se è ricca di situazioni che sulla carta sarebbero potute risultare anche divertenti, ma il tutto fallisce proprio nell'idea di base, ovvero raddoppiare la presenza del protagonista; tanto che l'insieme diventa altamente insopportabile ogni volta che lo vediamo apparire negli assordanti panni della sorella gemella.
Oltretutto, tra comicità becera e senza senso, ad accentuare la non riuscita dell'operazione provvede anche il coinvolgimento di un Al Pacino (Il padrino) artisticamente in caduta libera che ironizza sì su se stesso, ma, a quanto pare, inconsapevole del male che fa alla sua immagine di leggenda hollywoodiana.
E c'è addirittura Johnny Depp (La maledizione della prima luna), anch'egli nel ruolo di se stesso.
Quindi, ancora una volta ci si chiede sia come faccia Sandler a convincere questi attori di un certo peso a partecipare ai suoi film (non dimentichiamo anche Jack Nicholson in Terapia d'urto), sia come sia possibile che la sua carriera abbia un seguito.
Del resto, a parlare sono i notevoli incassi delle sue pellicole negli States.
(La recensione del film "
Jack and Jill" è di
Mirko Lomuscio)
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