Con un trailer ammiccante e una data d'uscita che sfrutta l'ultimo week-end delle feste, è facile cadere nel tranello della connessione tra questo Immaturi – Il viaggio e altri viaggi natalizi. Niente di più fuorviante. La banda dei quarantenni sbandati torna a un anno di distanza dal primo Immaturi con una storia nuova e con un autonomo sviluppo narrativo: Paolo Genovese ha ingaggiato lo stesso cast e lo ha portato in una vacanza in Grecia che mescola la leggerezza comica e brillante alla riflessione agrodolce sull'età (im)matura. Le storie dei protagonisti compongono una vivace foto di classe che racconta (con qualche iperbole e molta ironia) i quarantenni di oggi divisi tra la paura di impegnarsi e il bisogno di amare, tra la stabilità del legame di coppia e le fiamme di breve durata, tra gli screzi quotidiani e i problemi più seri. Il cast si muove con naturalezza all'interno della storia e tra i paesaggi incantevoli dell'isola di Paros – scelta come suggestivo set del film. Oramai affiatato, il gruppo di attori dà di nuovo vita ai personaggi - che vengono reinterpretati attraverso nuove chiavi dalla sceneggiatura di questo sequel che non si limita a far continuare le storie note, ma cerca di trovare dei modi per stressare i personaggi, facendo emergere i lati inediti di ciascuno. Così l'irreprensibile compagno di vita diventa fedifrago, il libertino sembra vacillare davanti a una donna che dimostra di avere carattere e il guascone del gruppo acquisisce una profondità del tutto inedita. Nel racconto corale di Immaturi – Il viaggio emergono il latin lover Luca Bizzarri e l'inaspettatamente sensibile Paolo Kessisoglu, che quando non sono in coppia (comica) brillano anche di più. La storia dei due amici Giorgio (Raoul Bova) e Lorenzo (Ricky Memphis) porta in primo piano tema del tradimento, ma per fortuna Genovese riesce ad affrontarlo evitando sia la faciloneria pecoreccia dei cinepanettoni che gli eccessi drammatici. Nell'eccellente equilibrio narrativo, paradossalmente la trama meno convincente è quella che riguarda Francesca (Ambra Angiolini), perché con uno strano effetto-gambero il suo arco di crescita, già concluso nel primo film, riparte da zero e il personaggio appare completamente irrisolto senza che ve ne siano ragioni apparenti. Immaturi – Il viaggio, comunque, funziona sia in relazione al film precedente che come storia autonoma, confermando soprattutto il talento e la perizia tecnica del regista che ci regala un prodotto molto ben confezionato. Piccola nota conclusiva: come era accaduto per la canzone Immaturi di Britti, che era diventata un vero e proprio tormentone, anche in questo film un brano inedito emerge sopra tutti gli altri della colonna sonora ed è il poetico Il Viaggio di Daniele Silvestri.
(La recensione del film "
Immaturi il viaggio" è di
Maria Silvia Sanna)
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