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IL MIO MIGLIOR INCUBO
Recensione

recensione di F. Tiberi
Agathe (Isabelle Huppert), gallerista e organizzatrice di sofisticate mostre d'arte, vive con il figlio e il suo compagno (André Drussollier), in un elegante appartamento arredato con gusto. Patrick (Benoît Poelvoorde) vive insieme a suo figlio nel retro di un furgone, sbarcando il lunario con lavoretti saltuari. Gli opposti si incontrano quando i due ragazzini stringono amicizia e Patrick approfitta dell'ospitalità di François, per trovare una sistemazione meno precaria. Agathe storce il naso, ma il suo compagno trova Patrick molto divertente, tanto da chiedergli di completare il lavoro di ristrutturazione del loro bagno. François, nelle sue uscite con Patrick, conosce Julie (Virginie Efira), una giovane e attraente ragazza, per cui decide di lasciare Agathe dopo anni di vita insieme. Anche lei comincia a volere qualcosa di diverso, tanto da invaghirsi di Patrick. Anne Fontaine, dopo Coco Avant Chanel-L'amore prima del mito, gira una commedia sociale divertente con la rivelazione della comicità d'oltralpe, ossia Benoît Poelvoorde, davvero credibile nella parte del rozzo ubriacone, che non perde però occasione per far notare al suo opposto di avere un cervello pensante, e una inedita Isabelle Huppert, che smessi i panni di musa di Claude Chabrol, è entrata perfettamente in quelli della donna parigina alto-borghese, raffinata e intelligente, ma sostanzialmente repressa. La sceneggiatura, scritta dalla regista insieme a Nicolas Mercier, punta sullo scontro tra gli opposti, che alla fine si attraggono, scelta che risulta prevedibile in più punti e che si è cercato di rendere meno scontata con un escamotage inconcludente. Il passaggio allo scorso Festival Internazionale del Film di Roma, come pellicola fuori concorso, è risultato non negativo, ma neanche straordinario. Fatta eccezione per la Huppert, la simpatia di Poelvoorde e l'umorismo raffinato di Drussollier, non si tratta di un film sconvolgente,ma pur sempre migliore di tanta comicità trash nostrana. (recensione di Francesca Tiberi)




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