recensione di M. Chersicla
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recensione Ho cercato il tuo nome] - Il regista del pluripremiato Shine, Scott Hicks, torna sul grande schermo con Ho cercato il tuo nome, film liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Nicholas Sparks. Il sergente dei Marines, Logan Thibault (Zac Efron), dopo aver compiuto tre missioni in Iraq, torna a casa. Il rientro non è così facile come lo prevedeva la famiglia: il ragazzo ha continui incubi, è irrequieto, fa fatica a riabituarsi alla "vita di prima". Logan tiene con sé una foto, ritraente il volto di una ragazza sconosciuta, che le ha salvato la vita durante una missione, e ora sente l'esigenza di contattare la donna per ringraziarla. Così, una volta scoperto dove si trova il faro ritratto sullo sfondo dell'immagine, si mette in cammino verso la Louisiana. Una volta arrivato a destinazione incontra la ragazza, Beth (Taylor Schilling), e non riuscendo ancora a rivelarle il vero motivo per cui è lì, si fa assumere nel suo allevamento di cani. All'inizio il rapporto fra i due non è molto buono, Beth è piuttosto astiosa nei confronti di Logan, il quale, invece, entra subito in confidenza con Ellie (Blythe Danner) e Ben (Riley Thomas Stewart), rispettivamente la nonna e il figlio della ragazza. Con il passare del tempo, la confidenza tra il Marine e Beth cresce fino a farli innamorare. Keith (Jay R. Ferguson), l'ex marito della donna, però, non accetta questa relazione ed, essendo il vice sceriffo della città, utilizza tutte le armi in suo possesso per ricattarla: o la storia d'amore con il Marine o la custodia del figlio Ben. Riusciranno Logan e Beth a coronare il loro sogno d'amore?
C'è poco da dire, quando porti sul grande schermo Sparks, il film sicuramente sarà apprezzato da ogni romanticone. In questa pellicola l'idea narrativa in sé è buona, ma ci sono alcuni elementi che lasciano un po' perplesso lo spettatore: la modalità con cui si è scelto di raccontare determinati argomenti e l'eccessiva vena romantica un po' scontata. In particolare le scene iniziali, teoricamente ambientate in Iraq, a nostro parere, potevano essere sviluppate meglio: la missione del ragazzo sembra essere una cosa messa lì frettolosamente, solo per far vedere il ritrovamento della foto, quando poteva essere sfruttata anche per far comprendere le conseguenze psicologiche umane che si nascondono dietro a un evento del genere. Si sarebbe dovuto dare semmai maggior spazio a quest'ultimo tema e, allo stesso tempo, si sarebbero evitate alcune scene eccessivamente sentimentali, cercando di rendere il film un po' meno melenso. Ho cercato il tuo nome resta, comunque, un film romantico piacevole da vedere, adatto più che altro agli amanti del genere rosa.
(La recensione del film "
Ho cercato il tuo nome" è di
Maurizia Chersicla)
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