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GHOST RIDER: SPIRITO DI VENDETTA - RECENSIONE
Ghost Rider Spirito di vendetta recensione
Recensione

recensione di M. Lomuscio
[recensione Ghost Rider Spirito di vendetta] - Nonostante il film diretto da Mark Steven Johnson – a suo tempo già artefice del mezzo disastro artistico Daredevil – non abbia ottenuto il consenso di pubblico sperato, il personaggio dei fumetti Ghost rider torna sugli schermi in una nuova avventura cinematografica, stavolta in 3D, impersonato ancora dalla star in discesa per eccellenza Nicolas Cage (per lui lontani sono i tempi del premio Oscar ottenuto con Via da Las Vegas) e diretto dall'accoppiata ipercinetica Neveldine/Taylor, fautori del già cult Crank, del suo brutto sequel e del riuscito a metà Gamer. Stavolta Johnny Blaze (Cage) deve portare in salvo il piccolo Danny (Fergus Riordan), in fuga con la madre Nadya (Violante Placido) da una setta diabolica capitanata da Roarke (Ciaran Hinds), il Diavolo in persona, ovvero colui che ha reso il protagonista la creatura infernale che è: il Ghost rider dal teschio infuocato, che va in cerca dei cattivi per succhiargli l'anima. Dalle premesse della trama, quindi, questo sequel fa già presagire che nulla di altamente buono e originale ci aspetta durante la visione; e, infatti, è così, 3D incluso (trattasi di versione convertita, quindi poco da esaltarsi a riguardo). Cambiare registi e ricominciare da zero (anche se, visto a se, questo secondo capitolo lega eccome col suo predecessore) non serve a nulla quando non si ha la benché minima idea di ciò che si sta facendo. Il film di Neveldine/Taylor, in fin dei conti, non è molto più di quello che era il mediocre prodotto diretto da Johnson, quindi, come quello, va avanti tra aspetti narrativamente anonimi e un senso di noia che neanche le scene d'azione riescono a far evitare. Per non parlare dell'ilare (volontaria?) performance del protagonista Cage, attore che, tra l'altro, sembra aver fatto dell'assoluta mancanza di serietà e, soprattutto, di idee, il suo codice professionale (non per nulla, Ghost rider: Spirito di vendetta sfrutta un soggetto molto simile a Drive angry, interpretato dalla stessa star). Discorso a se vale per i comprimari, che vanno dal nero Idris Elba (Thor), nello stereotipato ruolo di un prete/sacerdote francese, fino al richiesto Ciarán Hinds (La talpa); concludendo con l'apparizione di Christopher Lambert (Highlander - L'ultimo immortale), conciato da monaco con faccia piena di scritte, e la corposa presenza della nostra Violante Placido (Il giorno più bello), ormai lanciata a Hollywood dopo il suo exploit (gran parte nudo) in The american con George Clooney Tutti partecipi – ma con fare molto dubbio – di una baraonda fracassona che, rispetto al capostipite, in più, sembra possedere soltanto una certa atmosfera horror conferita da un tono generale maggiormente tendente al dark. Poi, vedere per credere, basta aggiungere che il momento scult dell'operazione è quello in cui il cacciatore di demoni protagonista fa i suoi bisogni, di spalle, come se avesse un lanciafiamme tra le gambe. (La recensione del film "Ghost Rider Spirito di vendetta" è di Mirko Lomuscio)
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