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CAMBIO VITA - RECENSIONE
enter the void recensione
Recensione

recensione Cambio Vita
Ideona: due amici, Jason Bateman avvocato in carriera, sposato con figli, e Ryan Reynolds, pseudo attore nullafacente, sciupafemmine e scapigliato, durante una serata alcolica tiratissima per i capelli, tra una chiacchiera e l'altra si confidano di invidiare ognuno la vita dell'altro. Uno vorrebbe sesso, sesso e solo sesso senza responsabilità, l'altro amore, amore e amore con tante responsabilità. E così, complice una minzione speciale dentro una fontana dove una statua di donna li osserva dall'alto, al loro risveglio, il mattino seguente, il desiderio si è avverato. Ideona davvero. In principio fu Da grande con Renato Pozzetto, subito scippato da Hollywood. Poi vennero Big, Nei panni di una bionda, Viceversa, Tale padre tale figlio, Quel pazzo venerdì, 17 again!, Fluke, The family man, Faccia a faccia. Ne esiste anche una versione italiana, Se fossi in te, anno 2001, regia di Giulio Manfredonia, solo per citare le prime commedie che ci sono venute in mente, basate su paradossi metafisici, spazio-temporali che danno adito a scambi o trasmigrazioni di personalità con improbabili equivoci e inconvenienti che ne conseguono. Rispetto alle quali però Cambio vita risulta maggiormente sboccato, irriverente, politicamente scorretto, più incline allo scatologico, almeno nella prima parte. Il che sarebbe più un pregio che un difetto se non fosse che la morale incombe e dunque bisogna terminare con il consueto dolce glassato per famiglie dove tutti hanno qualcosa da imparare, tutti fanno tesoro dei propri sbagli, tutti ne escono accresciuti e migliorati. I due sceneggiatori sono gli stessi di una notte da leoni e a sprazzi si vede: Cambio vita non ha timore di osare, è sostenuto da un plot che possiede una strutturata circolarità, ottimo ritmo, una sana follia e, inequivocabile sintomo di intelligenza, evita di mostrarci gli addominali di Ryan Reynolds. Insomma, se non l'avessimo già visto mille volte, Cambio vita non sarebbe da cacciare via. In attesa che Hollywood torni a deliziarci con un altro script tanto originale - non so, un film su dei replicanti che forse nascondono nel profondo un animo umano o su di un mostro alieno che giunge dallo spazio e ammazza tutti - andiamoci a rivedere la scena in cui Frank Drebin decanta le fortune di svegliarsi per più di trent'anni sempre al fianco della stessa donna, giorno dopo giorno, mentre lui è costretto a fare sesso con ventenni che vogliono solo divertirsi, sesso, sesso, sesso, ragazze che non sanno dire di no, che non ne hanno mai abbastanza, ancora, ancora, ancora, davanti ad un attonito George Kennedy con la schiuma alla bocca. (La recensione del film "Cambio Vita" è di Mirko Nottoli)
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