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recensione Another Earth] - Capita raramente, ma di fronte a film come "Another Earth" ci si chiede se la classificazione per generi abbia ancora un senso. La parola piu' appropriata per questa fiaba fantasy malinconica e visionaria č innesto. Di un'idea razionale su un'epifania inverosimile, di una trama surreale su un fatto drammatico, di una storia d'amore su un percorso egocentrico di autoriscatto. E' uno straniamento consapevole che produce questa pellicola indie sparata sullo schermo senza il filtro familiare degli effetti speciali e del dolby surround: invita a riflettere, oltre che sulle proprie possibilitą come essere umano, anche sulle possibilitą del cinema di incarnare le nostre paure e i nostri sbagli stemperandoli nella finzione ma lasciandoli comunque visibili, pregni, tragici. La protagonista Rhoda provoca un incidente mortale nell'attimo in cui si accorge di una strana luna in cielo, una sfera aliena ma identica alla Terra: proiezione e specchio della nostra, fallibile e limitata, esperienza terrena. Sconvolta dalla duplice scoperta di essere un'omicida e di avere una versione speculare di sč stessa che le incombe sulla testa, Rhoda intraprende un tortuoso cammino di espiazione e di riflessione sulle soluzioni della vita, incoraggiata ma anche scossa dall'ecosistema parallelo che pulsa in alto sopra di lei e che invoglia a credere nella sublimazione degli errori, anche quelli piu' definitivi. Il silenzio sgranato č la cifra del film di Mike Cahill: i dialoghi sono un accessorio, il nervo della visione č la successione di scoperte raccontata dai volti dei protagonisti, il loro lento intrecciarsi nell'attesa pneumatica di qualcosa, l'aspettativa espressa dalle posture, dagli sguardi, dagli approcci. La recitazione, ottima, punta su un'interpretazione corporea della sofferenza e del dubbio, scarnifica la funzione dialogica dell'attore e lo riduce a puro movimento. Al di lą dei pregi contenutistici, "Another Earth" č un'opera architettonicamente affascinante, un esperimento transgenico ben riuscito. Peccato per il finale.
(La recensione del film "
Another Earth" è di
Elisa Lorenzini)
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