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recensione Act of valor] - Mike "Mouse" McCoy e Scott Waugh, due dei più popolari stuntman d'America, fanno il loro esordio sul grande schermo con Act of Valor, film dedicato alle Forze Speciali della Marina Militare statunitense. Ad affiancare nella scrittura i due registi c'è Kurt Johnstad (300). La pellicola vede come protagonisti i soldati delle United States Navy Sea, Air & Land Forces (SEAL) che, una volta liberato un agente della CIA, si ritrovano a dover affrontare una missione top-secret. Inizialmente il caso sembra essere circoscritto al commercio illegale di droga tra Russia e America Latina gestito da un trafficante ucraino, Christo. Successivamente si scopre che quest'ultimo è legato a una cellula terroristica guidata dal ceceno Abu Shabal. Spetterà ai SEAL il compito di scovare i due criminali e fermare così i loro progetti di distruzione e morte.
Il film è, senza ombra di dubbio, discutibile e per alcuni versi ambiguo ma tecnicamente inopinabile. Come oramai quasi ogni film americano che si rispetti, i due registi visivamente parlando non sbagliano un colpo: fotografia eccellente, soggettive sorprendenti, effetti speciali realistici, scene d'azione super adrenaliniche. E la cosa più incredibile è che la maggior parte di tutto ciò è stata girata con una Canon 5D. Ma d'altronde si sa, questi sono gli States, dove "cinema" equivale a "industria", che equivale ad "alta tecnologia", che equivale a "ottimo rendimento".
Un altro aspetto interessante del film è la scelta del cast. I protagonisti sono tutti dei veri SEAL, a eccezione dei ruoli minori affidati ad attori professionisti quali Roselyn Sanchez, Alex Veadov, Jason Cottle e Nestor Serrano. La decisione di girare con dei veri SEAL è stata giustificata da entrambi i registi come la chiave adatta per rendere il film il più realistico possibile. Una volta dato lo sguardo superficiale alla tecnica, però, ci resta poco da acclamare. Dal punto di vista della sceneggiatura, la pellicola è chiaramente destinata al pubblico americano. La trama è condita da un mix di patriottismo, propaganda e retorica, in cui i buoni combattono contro i cattivi; è evidente che la ferita dell'11 settembre è ancora aperta. Il film, tutto sommato, è un buon manifesto delle Forze della Marina Militare Americana e rispecchia a fondo i valori identitari degli States. Se poi vogliamo aggiungerci il pizzico di "avventura" che se ne ricava grazie agli effetti speciali, anche gli italiani amanti dell'avventura e dell'azione non resteranno delusi da Act of Valor.
(La recensione del film "
Act of valor" è di
Maurizia Chersicla)
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