ABDUCTION - RECENSIONE
Recensione
recensione di R. Gaudiano
Nathan Harper (Taylor Lautner) ha sempre avuto la sensazione che la sua vera identitą fosse altra cosa dalla vita che stava conducendo con i suoi genitori. Infatti, un giorno, in compagnia di Karen (Lily Collins), sua vicina di casa, scopre su un sito web di persone scomparse l'immagine di se stesso da bambino. Da quel momento la vita di Nathan subisce un vero e proprio tsunami. Il ragazzo apprende che i genitori sono adottivi e che dietro questa menzogna si cela una veritą a dir poco esplosiva. Thriller ben confezionato, "Abduction" cattura interesse dall'inizio alla fine per ritmo, scene d'azione adrenaliniche, per saper narrare una storia di intrighi e spionaggio. Diretto in maniera egregia da John Singleton, che ha saputo ben bilanciare azione, dramma e suspense, il film non si discosta da quella qualitą tipicamente americana che lo rende non solo accessibile ma anche molto godibile. Tutto pare funzionare in "Abduction": personaggi ben caratterizzati, dalla performance impeccabile di Alfred Molina nella parte di Burton, un agente della CIA, a quella di Sigourney Weaver che interpreta il ruolo della dottoressa Geri Bennett. Qualche riserva sul personaggio di Nathan, interpretato dal giovane ed anche bravo Taylor Lautner, che pecca di staticitą e carenza di spontaneitą. Storia di spionaggio, di guerra tra agenti segreti per entrare in possesso di materiale scottante, "Abduction" inizia dalla vita sconvolta del giovane Nathan, per poi dipanarsi in situazioni a sorpresa grottesche ed inquietanti, intercalate da eccessi di sdolcinamenti affettuosi tra i due ragazzi, situazioni che rompono quella tensione costruita durante la narrazione per poi improvvisamente recuperarla. Personalmente mi sarei aspettata un finale pił originale per come il film parte inizialmente, ma alla fine possiamo concludere che si tratta di un buon prodotto che ci regala quasi due ore di piacevole divertimento. (recensione di Rosalinda Gaudiano)