Cinema4Stelle

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

A SIMPLE LIFE - RECENSIONE
A Simple Life recensione
Recensione

a simple life recensione
Ann Hui è una "teorica" del cinema cinese e sa proporre un'idea di arte cinematografica capace di riflettere in modo originale sul mezzo cinematografico, sui suoi limiti, le sue trasformazioni e la sua etica. "A simple life" ne è una conferma. Una storia vera, quella dell'amah (domestica) Tao (Deanie Ip), che è stata a servizio per sessant'anni presso la famiglia Lee, ed ora si prende cura di Roger Lee (Andy Lau), che di mestiere fa il produttore cinematografico, unico della famiglia rimasto a vivere ad Hong Kong. Ma la realtà della quotidianità e il suo dirompente fatalismo sconvolge le esistenze, come quella di Tao che si ammala gravemente e decide di andare in pensione. Ed è da questo cambiamento drammatico della vita di Tao che si snoda il racconto del film. "A simple life" è costruito su codici espressivi e comunicativi che prediligono l'immagine, lo spazio, lo sguardo, il dialogo, in una forma narrativa semplice ma sorprendentemente efficace puntando in modo assoluto sulla soggettività della cinepresa, coinvolta nelle situazioni di vita umana, mostrando la realtà nella sua essenza più naturale e disinvolta. Ed è così che Ann Hui racconta la malattia di Tao, il suo soggiorno nella modestissima casa di riposo, la cura e la perseveranza che Roger rivolge all'anziana governante, la vita comunitaria della casa di riposo, spazio d'attesa triste nella sua dimensione ultima della vita stessa. Eppure, inquadrando i grattacieli del distretto di Sham Shui Po, uno dei più vecchi di Hong Kong, luogo della casa di riposo di Tao, un bagno di realtà conquista lo spettatore. Lo spazio architettonico di questa fredda e statica zona residenziale, avvolta nei colori grigi di altissimi e popolatissimi palazzi sovrastati da un cielo plumbeo, regala un senso d'umanità condivisa. Quell'umanità che Ann Hui riesce a rendere in modo avvincente dal rapporto tra Tao ed il suo Roger, una condivisione misurata ed attenta di quei sentimenti di reciprocità, di gratitudine e benevolenza che strutturano un rapporto vero e sincero, rispettoso, nel tempo, in maniera composta. La cinepresa si sofferma sul volto di Tao, carico di forza emotiva, di sofferenza dignitosa, di rassegnazione serena, di gioia per l'inaspettata attenzione e cura del suo amato Roger. Ed è proprio dallo snodarsi pacato e lucido di un racconto che fa di un rapporto costruito su sentimenti profondi, che si materializza la certezza che l'umana condivisione della vita può esistere al di sopra di ogni differenziazione di classe e di ceto sociale. "A simple Life" adotta questo registro di regime narrativo e si afferma come poesia pura, un capolavoro cinematografico potente ed espressivo nella sua purezza di forma semplice e stile realista. Deanie Ip ha ottenuto alla 68a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, la Coppa Volpi per la Miglior Interpretazione Femminile ed il Premio Pari Opportunità conferito dal Ministero delle Pari Opportunità. Oltre a questi due importanti premi, il film ne ha conquistati anche altri di altrettanto alto riconoscimento e pregio quale esso realmente rappresenta nel ventaglio delle opere neorealiste cinematografiche contemporanee. (La recensione del film "A Simple Life" è di Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento o la tua recensione del film "A Simple Life" qui di seguito




Torna ai contenuti | Torna al menu