A FEW BEST MEN
Recensione
recensione di L. De Candia
Dimentichiamoci dell'avventura on the road di "Priscilla", cult movie targato Elliott, pellicola anticonvenzionale e brillante che tanto successo ha riscosso tra gli appassionati di cinema alternativo. "A few best men", presentato fuori concorso alla sesta edizione del Festival internazionale del film di Roma dal regista australiano, pur promettendo risate a profusione e ospitando nel cast attori di eccezione tra cui la scatenata Olivia Newton-John, risulta di fatto un prodotto commerciale a tutti gli effetti, certo ben interpretato e a tratti molto divertente, ma ugualmente confinato nel recinto della miriade di film di genere appartenenti alla commedia anglosassone. Il limite principale del film risiede nella sceneggiatura stessa, in grado di abbandonare la banalità solo grazie a trovate eccessive quando non grossolane. Il susseguirsi di gag e avvenimenti imbarazzanti riesce in pochi casi a pungere in maniera vivace e originale (vedesi la redenzione dello spacciatore Ray, una delle poche piacevoli eccezioni) e l'influsso dello humor demenziale rimane sullo sfondo in modo troppo ingombrante, ponendo in secondo piano la caratterizzazione dei personaggi: il viaggio di un gruppo di ragazzi inglesi in Australia per celebrare un matrimonio di uno di loro con una giovane altolocata del posto, si conclude in uno scontro di classe/civiltà solo abbozzato e risolto a suon di melodramma. Nonostante una regia snella e precisa e la bella fotografia di Windon, "A few best men" manca di atmosfera, di sostanza, in poche parole…ben confezionato, ma non un film da festival.
(recensione di Lucio De Candia)