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10 REGOLE PER FARE INNAMORARE - RECENSIONE
10 regole per fare innamorare recensione
Recensione

recensione di E. Lorenzini
[recensione 10 regole per fare innamorare] - Vincenzo Salemme non sarà Joe Pesci e le nostre storie d'amore avranno sempre quella sfumatura ingenuo-demenziale e provincialotta che fa tanto italiano, ma "10 regole per fare innamorare", sebbene non riesca a far innamorare, almeno qualche sorriso ce lo strappa. E senza troppi giri di frasi: con quella comicità schietta e grassa che è il biglietto da visita di tanti interpreti della risata nostrana, con un cast di attori giovani ma abbastanza smaliziati e divertiti da convincerci che le loro imprese sgangherate valgono 7.50 euro e un'abbuffata di popcorn. La storia è di quel tipo inverosimile mixato con il sentito dire e col nostro vissuto quotidiano. Il diciottenne Marco, impacciato con le donne e insicuro al punto da inventarsi una brillante carriera da studente di astrofisica per coprire il modesto impiego in un asilo, si innamora della bella e impossibile di turno. In suo aiuto accorre il padre Renato, chirurgo estetico di successo e dongiovanni affermato, profeta della conquista amorosa da realizzarsi in dieci mosse. Non un approccio spontaneo e creativo ma una vera e propria sitzkrieg amorosa, è quella teorizzata da Renato: una guerra strategica lenta e calcolata, fatta di attese e di mosse a effetto, di appostamenti e di forzature. Immaginate un adolescente timido e goffo alle prese con una limatura così evidente e artificiosa di se stesso e il gioco è fatto: si ride. Il regista Cristiano Bortone si affida al neoveterano della commedia tricolore Fausto Brizzi e alla scrittura mordace della giovane Pulsatilla per costruire la sua personale espressione del confronto tra generazioni e dell'eterno binomio uomo-donna. E si inscrive in qualche modo nell'ampio tracciato del cinema leggero made in Italy che tanto piede ha ripreso in questi ultimi anni. Senza infamia e senza lode, diremmo al di là di ogni intento polemico. Ma con l'obiettivo onesto di divertire con poco, senza strafare. (La recensione del film "10 regole per fare innamorare" è di Elisa Lorenzini)
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