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100 METRI DAL PARADISO - RECENSIONE
100 metri dal paradiso recensione
Recensione

recensione di E. Lorenzini
[recensione 100 metri dal paradiso] - Anche la commedia italiana, nel suo piccolo, cerca di innovarsi. Tra una carrellata di nevrosi coniugali, adolescenti precocemente svezzati e adulti mai cresciuti, c'č posto per qualcosa di nuovo. Nel caso di "100 mt dal Paradiso" (titolo come al solito infelice, che pregiudica le buone intenzioni del film), la novitą č la religione abbinata all'agonismo sportivo. Il giovane Tommaso, promettente corridore, coltiva una vocazione al sacerdozio incoraggiata da Monsignor Paolini ma osteggiata dal padre Mario, ex centometrista ansioso di riscattare le mancate vittorie con il talento del figlio. Per soddisfare la duplice ambizione del ragazzo, sacerdote e genitore si inventano una nazionale olimpionica dello Stato vaticano e corrono per Londra 2012. L'idea del regista Raffaele Verzillo non č da cassare, anche se la dimensione della fiction č fin troppo calcata e i toni sono a tratti stucchevoli: il messaggio del film č un'apologia della perseveranza e del coraggio di osare ma anche un invito a riconsiderare il sacerdozio, salvandolo da tanti pregiudizi oscurantisti e ammettendone la sinceritą e i sacrifici. "100 mt dal Paradiso" sgambetta nel solco della commedia made in Italy affittando molti dei suoi stereotipi, dal giovane di belle speranze in cerca di sč stesso, al genitore egoista, alle imprese arruffone: č una corsa gią vista, un traguardo gią tagliato. Ma la ripetizione qui č compensata da una buona recitazione e dalla novitą relativa del background, che regala qualche sorriso vergine e qualche considerazione fresca di zecca. (La recensione del film "100 metri dal paradiso" è di Elisa Lorenzini)
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