La recensione del film Rams

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RAMS - RECENSIONE

Rams recensione
Recensione

di R. Baldassarre
[Rams recensione] - Il sottotitolo dato dalla distribuzione italiana pigia troppo sul demenziale, potendo far credere allo spettatore di trovarsi di fronte ha una pellicola sguaiata, ma Rams – Storia di due fratelli e otto pecore ha più di un momento comico. Una comicità che scaturisce, in una trama che ha spiccati elementi drammatici, dall'assurdità della vicenda di Gummi e Kiddi. Il lunghissimo litigio di oltre quarantanni dei due fratelli ci viene mostrato solo al presente, senza accenni chiarificatori sul passato. Questa focalizzazione permette a Grimur Hákonarson di descrivere, attraverso i due protagonisti, un ambiente rurale ancora legato a modi e convinzioni rimaste nel granitico passato. Non è del tutto errato considerare Rams come una piccola commedia antropologica. I personaggi di Gummi e Kiddi sono indissolubilmente specchi dell'ambiente che li circonda; figure limpide quanto fredde e dure come i luoghi in cui vivono. Caratteri inturgiditi anche dalla mancanza di una sana relazione sentimentale e sessuale. E su questo aspetto di "bassi estinti" che si inseriscono le pecore. Gli ovini, oltre che fonte di guadagno, sono uno sfogo sentimentale. L'amore che potrebbero dare a una moglie o a dei figli, i fratelli la riversano verso loro, curandole, proteggendole e, soprattutto, stimandole. Quando il caprone monta le pecore per ingravidarle, Gummi esulta e gli fa i complimenti, come un padre farebbe per il proprio figlio maschio. Quando le pecore, valvole di sfogo per i loro istinti, vengono sterminate, la rabbia (e il vuoto) tra i due riappare violentemente, come uno violento scoppio di una fucilata. Non a caso il primo "colloquio", dopo anni, tra i due avviene quando di notte Kiddi urla, inveisce e prende a fucilate la finestra di Gummi. Questa improvvisa tragedia accorsa (le pecore uccise come un rito sacrificale religioso) però aiuta alla lenta riappacificazione tra i due, come conferma, dopo un percorso che culmina in una tormenta di neve, l'abbraccio finale tra i due. Vincitore della sezione Un Certain Regard all'ultimo Festival di Cannes, Rams – Storia di due fratelli e otto pecore è veramente un "particolare" sguardo verso una realtà poco battuta dalle cinematografie. Uno sguardo particolare soprattutto per lo stile che ha voluto imprimere Grimur Hákonarson, che è autore anche della sceneggiatura. Hákonarson sceglie, come già scritto, la forma commedia, ma scandita con ritmi lenti e inquadrature lunghe che, spesso, si soffermano sull'ambiente naturale che circonda (e da un punto di vista opprime) i due fratelli. Purtroppo Rams non convince pienamente, proprio per questa scelta interessante ma aspra, che può fiaccare l'attenzione dello spettatore. (La recensione del film "Rams" è di Roberto Baldassarre)
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