di M. Marescalco
[
Rambo V Last Blood recensione] - John Rambo è tornato.
Ma, questa volta, il suo ritorno è segnato da un crepuscolarismo nichilista che colpisce lo spettatore.
Da diversi anni, ormai, l'uomo vive in Arizona presso la tenuta di famiglia in compagnia della domestica ed amica Maria e di Gabrielle, nipote cresciuta come una figlia. Nonostante viva una dinamica familiare apparentemente tranquilla, Rambo è un uomo solo e ancora perseguitato dai fantasmi del suo passato. Per questo motivo, continua imperterrito a scavare tunnel sotto la tenuta e ad affilare pugnali. Allo stesso tempo, dà spesso una mano alla forestale ma, a volte, non riesce pienamente nel suo intento di salvare le persone che rimangono coinvolte in alluvioni e in disastri del genere. Comunque, tutto sembra andare per il verso giusto fino al momento in cui Gabrielle viene informata da un'amica trasferitasi in Messico del fatto che suo padre vuole incontrarla per parlarle. John e Maria non sono d'accordo ma il loro parere non serve a convincere Gabrielle a rimanere a casa. Ovviamente, il Messico si rivelerà un territorio oltreconfine pericoloso e popolata da persone bieche. Gabrielle sarà ridotta a schiava sessuale e John Rambo dovrà tornare in azione per salvarla dalle grinfie dei cattivi. Tutto ciò avrà pesantissime conseguenze sulla sua esistenza.
L'intento di Sylvester Stallone era quello di donare anche all'altro personaggio che gli ha garantito l'imperituro accesso nell'immaginario collettivo un addio degno della migliore epica cinematografica. E possiamo dire che l'attore, sceneggiatore e regista è riuscito soltanto in parte nel suo intento. In questa sua ultima missione, Rambo torna in azione per una ragazza che considera sua figlia. E, quindi, le sue gesta sono motivate dagli affetti familiari. Quando si rende conto, però, che nemmeno il bene può garantire la pace e la tranquillità, l'unica consolazione che gli rimane è legata alla vendetta, rappresentata in uno splatter di serie B che farà la gioia di tutti i fan.
Dopo due atti che riescono a mixare situazioni contemplative alla chiamata all'azione, John Rambo si lascia andare ad una serie di azioni da vecchio West e costruite attorno a sequenze sguaiate ed esagerate. Sia ben inteso, l'ultima mezz'ora è una gioia per gli occhi e per il cuore perché, nel loro estremismo, danno libero sfogo ad un finale truce e liberatorio anche se, probabilmente, abbastanza gratuito. Il risultato è lontano dalle aspettative e Rambo si trova seduto in veranda ad attendere un futuro che si preannuncia oscuro e solitario. Nemmeno la vecchia scuola sembra più essere in grado di salvare sé stessa né tanto meno il mondo, un universo cupo sempre più alla deriva ed in preda ai propri fantasmi.
(La recensione del film "
Rambo V Last Blood" è di
Matteo Marescalco)
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