di R. Gaudiano
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Quel giorno d'estate recensione] - David (Vincent Lacoste) ha 24 anni, non ha un'occupazione fissa, ma fa più lavori in contemporanea. Il legame con la sorella Sandrine (Ophélia Kolb) è molto forte, anche per la presenza di Amanda (Isaure Multrier), 7 anni, figlia di Sandrine, cresciuta senza il padre. Il quotidiano scorre più o meno sempre uguale, anche se David fa fatica a rispettare gli impegni presi con la sorella, come andare a prendere a scuola Amanda, dove arriva sempre con molto ritardo. Purtroppo Sandrine rimane vittima di un attentato terroristico. In un bel giorno di sole, mentre in un parco la donna godeva dell'aria mite, terroristi armati di mitra portano sangue e morte. La scomparsa improvvisa ed assurda della sorella, mette letteralmente David con le spalle al muro ed inizia, sia per il giovane che per la piccola Amanda, un brusco cambiamento nelle rispettive vite. "Quel giorno d'estate", diretto da Mikhaël Hers, presentato alla 75° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia sezione "Orizzonti", sussurra il dolore, sfiora i sentimenti, sull'assurda scomparsa di persone vittime del terrorismo e nello stesso tempo contempla, con sapiente compostezza, chi resta, i parenti stretti di queste vittime, che si trovano ad affrontare situazioni destabilizzanti della propria quotidianità. David si rende subito conto che Amanda è restata sola e che lui è l'unico parente stretto sul quale la bambina può contare. C'è il dolore, la rabbia per l'assurdità di una morte senza alcun senso e c'è l'elaborazione della consapevolezza che la propria vita, bene o male, deve gioco forza subire un arresto nelle comuni abitudini, ed affrontare il cambiamento nelle nuove dinamiche famigliari. Attraverso il giovane David, che in tutto questo capovolgimento esistenziale doloroso trova l'amore in Lena, Mikhaël Hers riesce, con squisita leggerezza narrativa, a raccontare una tragedia di morte. Hers struttura la narrazione sul futuro sociale dei parenti delle vittime, una tragedia che può toccare chiunque e nella quale chiunque può diventare orfano o privato di affetti unici. Il cineasta francese fa tesoro della intramontabile cinematografia francese e realizza un film su quei sentimenti emergenti e contrastanti che colgono nel presente sia David che Amanda, sentimenti che saranno la nuova piattaforma di un nucleo famigliare che si concretizza sulle ceneri di un dolore. Il realismo poetico di Hers è sintesi di poesia e narrazione, senza però uscire da una tradizionale narrativa cinematografica. La mdp inquadra i volti dei personaggi e mostra soprattutto lo stato d'animo di questi, in una soggettiva stilistica che si veste di psicologia dolorosa e di sentimenti, una poetica semplice ma efficace e privilegiata. "Quel giorno d'estate" si delinea così percorso ineluttabile in prospettiva soprattutto di un futuro da affrontare, perché volenti o nolenti la vita continua e forse è proprio questo il motivo per il quale chi ne è coinvolto riesce, anche se con immenso dolore, ad esorcizzare il male e la crudeltà che improvvisamente e gratuitamente capovolge la vita di chi resta.
(La recensione del film "
Quel giorno d'estate" è di
Rosalinda Gaudiano)
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