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Proprio lui? recensione] - Ned Fleming (Bryan Cranston), è il proprietario di una piccola azienda tipografica in crisi per colpa delle nuove tecnologie. Padre e marito esemplare, il giorno del suo compleanno, riceve una videochiamata dalla figlia maggiore Stephanie (Zoey Deutch) trasferitasi a Stanford per frequentare l'università.
Durante la conversazione avviene un imprevisto: il fidanzato, di cui Ned sconosceva l'esistenza, sbuca improvvisamente e "senza veli", assumendo atteggiamenti molto bizzarri.
Preoccupato, decide di raggiungerla in California con la moglie (Megan Mullaby) e il figlio minore (Griffin Gluck) per trascorrere insieme le vacanze di Natale e conoscere lo stravagante Laird Mayhew (James Franco). Laird, non è lo squattrinato studente universitario che Ned immaginava, ma un estroso magnate della tecnologia intenzionato a chiedere la mano della figlia.
Cranston e Franco interpretano due personaggi diametralmente opposti: "il conflitto fra questi due uomini è sia personale che generazionale; al di là del carattere, c'è anche uno scontro fra vecchio e nuovo, fra ciò che è sempre più obsoleto e il nuovo che emerge in modo sempre più prorompente", dice il produttore Shawn Levy.
Ned è un uomo pacato e "analogico" che cerca di salvare la sua piccola azienda; Laird è un ragazzo completamente sprovvisto di filtri e amante della tecnologia.
Ned vive in una classica casa nel freddo Midwest, Laird in una "smart house" sprovvista di carta nella sempre assolata Silicon Valley.
Entrambi gli attori ci regalano un'ottima performance attoriale (forse l'unico vero fattore positivo del film). Franco è riuscito a esprimere perfettamente la natura del personaggio, forse perché è egli stesso un tipo eclettico e con una grande sensibilità artistica (quasi tutte le opere presenti nel film sono state realizzate da lui).
Una sceneggiatura che esplora gli stereotipi della Silicon Valley e della tradizionale famiglia americana, e che si concentra soprattuto sulle dinamiche che si creano quando i genitori devono lasciar andare i propri figli.
Levy afferma ancora: "mi piace il fatto che la comicità nasca da circostanze estremizzate che restano comunque radicate nelle più comuni esperienze umane". Forse le scelte effettuate dagli sceneggiatori hanno reso il tutto troppo scontato e, a tratti, demenziale.
Una commedia che ricorda tanto la diverte pellicola "Ti presento i miei" (tra i produttori troviamo persino Ben Stiller) ma che non è sicuramente in grado di superarla ne equipararla.
(La recensione del film "
Proprio lui?" è di
Liliana Pistorio)
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