La recensione del film Prima di domani

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PRIMA DI DOMANI - RECENSIONE

Prima di domani recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Prima di domani recensione] - Samantha Kingston (Zoey Deutch) è una giovane poco più che adolescente immersa nel suo mondo fatuo, stravagante e capriccioso ed anche crudele verso il prossimo. Sam ha tre amiche fedelissime, un ragazzo con il quale non ha ancora fatto sesso, ma con cui è pronta a farlo. Siamo al 12 febbraio, giorno del Cupid Day. Sam si sveglia come ogni mattina, brontola e sbuffa con il resto della famiglia, aggredisce la sua sorellina e si reca a scuola. Sam non prende in considerazione nessuno che abbia verso di lei particolari attenzioni ed ammirazione, è immersa nel suo mondo pretenzioso, effimero e di celluloide. C'è Juliet Sykes (Elena Kampourish), ragazza emarginata che vive la sua giornata in solitudine, nel mirino del diabolico quartetto di inseparabili amiche. La sera del 12 febbraio si ritrovano tutte ad una festa, che presto assume la fisionomia di un'orgia dissacrante. Ed è lì che Juliet viene presa di mira dalla capo-banda del gruppo delle amiche, Lindsay (Halston Sage), che la insulta, ridicolizza ed aggredisce. Il seguito degli eventi vede la notte complice di un terribile incidente d'auto in cui sono coinvolte le inseparabili amiche. Ma, dopo la tragedia, Sam (ri)appare sullo schermo nella solita scena che la vede svegliarsi ogni mattina, al suono della sveglia, alla stessa ora, le 6,30 in punto, alzarsi e ripetere la giornata, la sera e … la notte, in un circuito che si ripete puntuale, permettendo alla ragazza di realizzare pian piano l'inutilità della superficialità e della miseria della sua esistenza emozionale ed affettiva. Nel percorso ripetitivo degli eventi, Sam riesce a focalizzare i valori effimeri di cui è costituita la sua insulsa giornata e tenta di riscattare quella parte emozionale di se stessa restituendole la giusta dimensione umana. Ry Russo-Young, qui regista, basa la storia del film "Before I fall" sul romanzo di Lauren Oliver, "E finalmente ti dirò addio", famoso best-seller per adolescenti. In un certo senso il film, sceneggiato da Maria Maggenti, coglie la fragilità dell'adolescenza che veste una maschera egocentrica e dissacrante. Il quartetto delle amiche rappresenta le contraddizioni emozionali ed i comportamenti estremi di un vissuto all'insegna di cliché pianificati e condivisi. Ma "Prima di domani" resta vittima del suo stesso circuito narrativo imbrigliato in una ripetizione scenica che soffre per la staticità di contenuti. Sam arriverà a comprendere il vuoto mortificante della sua esistenza, senza che Ry Russo-Yong abbia saputo gestire questa conquistata consapevolezza con il giusto accattivante pathos. Così, "Prima di domani", che come idea centrale richiama il famoso e riuscitissimo film del '93 di Harold Ramis "Ricomincio da capo", si risolve in un mediocre film sulle problematiche dei teenager, che nella costruzione del loro mondo spavaldo ed irriverente, spesso non si accorgono di estraniarsi dalla stessa realtà del mondo che li circonda. Un'occasione persa, colpa di una sceneggiatura debolissima nella mancata caratterizzazione non solo dei personaggi, ma soprattutto del perché del loro fragile mondo. (La recensione del film "Prima di domani" è di Rosalinda Gaudiano)
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