La recensione del film Pieces of a woman

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PIECES OF A WOMAN - RECENSIONE

Pieces of a woman recensione
Recensione

di R. Ricucci
[Pieces of a woman recensione] - (Su Netflix) - Presentato alla 77 Mostra Internazionale di Cinema, Venezia 2020, Pieces of a Woman di Kornél Mundruczó, conquista la platea e l'attrice protagonista, Vanessa Kirby vince la meritatissima Coppa Volpi. Candidato all'Oscar, esce per Netflix il 7 gennaio 2021. La sceneggiatura di Kata Wéber, moglie del regista, è ispirata a un'esperienza personale. Sean (Shia LaBeouf) e Martha (credibilmente intensa e vera, Vanessa Kirby, ex Margareth in The Crown), finiscono la loro ultima giornata di lavoro prima della spettante pausa per maternità. Sean è un ex alcolista e ora lavora al cantiere di un ponte nella città di Boston. Martha, ebrea di nascita, lavora in ufficio dove festeggiano il suo congedo con una festa. Presa l'ascensore, Martha scende, scende al piano interrato, nei box dove l'aspetta la gioia di Sean. Quando i due giovani varcano la soglia di casa, scendono nell'abisso misterioso del tunnel della vita. Perché le acque si rompono e comincia per Martha un travaglio doloroso. Sostenuta dal compagno, contrariata dalla madre, ha deciso di partorire in casa. Barbara, la sua ostetrica di fiducia, è impegnata in un altro parto e manda ad assisterla una sostituta. Martha non è contenta. Ha paura, soffre, le contrazioni aumentano, soffre ancora di più. Tutto sembra però, procedere per il meglio: il battito della bambina è veloce, sembra pronta ad uscire mentre Martha soffre ferocemente. La tensione si prolunga per oltre 30 minuti del film, fino a quando, la piccola creatura, una bambina, sembra essere sul punto di mettere la testa fuori dal guscio. I battiti rallentano. Rallentano a tal punto che sembrano non esserci. L'ostetrica consiglia di andare all'ospedale, ma no, Martha e Sean vogliono che la loro bambina nasca lì, in casa. La tensione aumenta fino a far tremare lo spettatore per poi sciogliersi nella commozione quando la piccola, finalmente, viene al mondo: pochi minuti tra le braccia della madre, il tempo di uno scatto fotografico del padre, un vagito e non respira più. Cianotica, si spegne. Pieces of a Woman è ciò che rimane di Martha. Il film esplora con un rispettoso silenzio, con passi lenti, il mistero della morte innocente di una fragile, neonata e la vita, sconvolta e adulta, di una madre. Dal 15 settembre al 3 aprile, la vita di Martha è alienazione, confusione, rabbia, dubbi, dolore. Sua madre, Elizabeth (Ellen Burstyn), ebrea nata in un ghetto, nascosta sotto le travi per sopravvivere, non accetta per niente ciò che è accaduto. Compra la complicità di Sean, un uomo oramai solo, allontanata come un cane dalla moglie, per far causa alla levatrice perché è convinta della vittoria e di un ricco risarcimento. Il 21 dicembre, Sean piangendo domanda a quella figlia non vissuta, perché non hai voluto vivere? Ma per Martha c'è dell'altro, dell'altro da capire, da comprendere, da ritrovare. La reazione con Sean ha perso il suo senso di esistere e, per quanto lui voglia riprovare e fare all'amore con lei, Martha cerca di raffreddare il calore del suo corpo ancora gravido di tenerezza. Da slip per l'incontinenza, a buste di surgelati sui seni, ancora grondanti di latte: questi sono Pieces of a Woman, residui di una maternità fallita. A gennaio il gelo della città diventa quello dello sguardo di Martha che cerca, annusandosi intorno, quell'odore che le ricorda d'essere stata madre perché la piccola profumava di mela. Compra il frutto rosso, il frutto proibito dell'Eden, il frutto stregato di Biancaneve, e lo addenta, lo mastica lentamente. Ogni giorno. Il 5 febbraio, ne raccoglie i semi avendone scoperto la possibilità di germogliare da una rivista. A marzo, le sponde del ponte sono vicine, sembra mancare poco a formare una linea perfetta sul mare, il processo è iniziato, e Martha siede al banco delle vittime. Si avvicina il 3 aprile, prossimi alla fine. La fine che ogni spettatore vorrebbe a seconda di ciò che immagina per le morti in culla, d'accordo o meno con il parto in casa, ancora oggi in uso per molte donne. Pieces of a Woman è una lenta ricostruzione del corpo, della mente e dello spirito di una donna che ha sfiorato la totalità dell'amore materno congelandosi, poi, nelle strade grigie di uniformità della città. Un film fortemente voluto anche da Martin Scorsese, che compare tra i produttori. Un film essenziale, sull'essenziale perché ci sono domande alle quali neppure un medico, può rispondere. La maternità è un dono, la morte un mistero. Ma la speranza, sempre pronta a germogliare, è già qui e ora, nel profumo di una mela. (La recensione del film "Pieces of a woman" è di Rita Ricucci)
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