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Piccoli brividi recensione] - Zach Cooper (Dylan Minnette) si trasferisce da New York con la madre Gale (Amy Ryan) in una piccola cittadina statunitense dopo la morte del padre. Qui, inizialmente sopraffatto dalla noia, fa la conoscenza di Hanna (Odeya Rush), sua coetanea e vicina di casa, la quale vive con un padre misterioso. Ben presto, però, Zach scopre che si tratta di RL Stine (Jack Black), il celebre autore dei libri best seller Piccoli Brividi. I mostri da lui creati, però, non sono solo frutto della sua immaginazione, ma sono reali e una sera decidono di fuoriuscire dai libri nei quali erano rinchiusi e invadere la cittadina. Hanna, Stine e Zach, insieme al suo amico Champ (Ryan Lee), dovranno trovare un modo per sistemare la cosa.
Per chi è cresciuto leggendo i libri Piccoli Brividi, la serie per ragazzi horror più venduta al mondo, il film rappresenta un tuffo nel passato e vede materializzarsi per la prima volta i mostri che l'hanno tenuto sveglio durante l'infanzia. Non si tratta, infatti, della trasposizione cinematografica di un singolo romanzo, bensì di un'opera collettiva che racchiude tutta l'immaginazione di RL Stine. Scritti originariamente per un pubblico di bambini che va dai 9 ai 12 anni, il film però riesce a ritagliarsi un pubblico ben più ampio, complice anche la scelta del cast e di una sceneggiatura poco scontata. Non mancano, infatti, i colpi di scena e alcuni degli elementi più in voga in questi ultimi anni – dirlo eliminerebbe la sorpresa finale – ma a convincere è soprattutto una struttura narrativa che permette di mescolare con disinvoltura humour, mostri, solitudine e elaborazione del lutto. Il regista Rob Letterman, infatti, grazie ad un ritmo incessante, riesce a coinvolgere e divertire lo spettatore, facendogli dimenticare che si tratti di uno young adult. Jack Black è irresistibile e bravo a destreggiarsi in un'atmosfera più cupa del previsto, ma a prendere il sopravvento e creare tensione sono il pupazzo Slappy, il ragazzo invisibile, gli insetti giganti e tanti altri mostri usciti dalla penna di Stine. Piccoli Brividi, quindi, sorprende e diverte, ma riesce ugualmente a intimorire con un pizzico di paura che non guasta per il tema trattato. Il sequel in arrivo, poi, è solo un ulteriore conferma del fatto che il film ha convinto.
(La recensione del film "
Piccoli brividi" è di
Martina Farci)
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