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Pets recensione] - Pets ovvero la vita segreta degli animali. Noi crediamo che i nostri cani e gatti, quando ce ne andiamo, rimangano in casa ad aspettarci, invece non appena ci chiudiamo la porta alle spalle, come i giocattoli de Il soldatino di stagno, prendono vita. Si incontrano, escono, danno feste. Ma il momento più atteso è sempre quello del ritorno del loro padrone, per il quale, sia chiaro, rinuncerebbero a tutto. Dai creatori di Cattivissimo me e i Minions, Pets è un' innocua e divertente favola per bambini senza elaborati sottotesti da decifrare, che paga più di un debito nei confronti di Toy Story. I due momenti migliori: l'inizio e la fine ovvero la lunga panoramica che mostra il momento e le reazioni dei vari animali all'uscita e al rientro a casa degli umani, una sequela di siparietti lineari, comici e poetici al contempo, capaci di pizzicare le corde giuste delle emozioni, in cui chiunque abbia o abbia avuto un animale domestico non potrà non identificarsi. Tra il prologo e l'epilogo, un lungo e reiterato inseguimento a perdifiato fin troppo rocambolesco, secondo un canovaccio che non spicca certo per originalità (viene in mente ancora Toy Story) durante il quale, a dispetto della quantità di eventi e scontri e capriole che si susseguono sullo schermo, l'attenzione rischia di assopirsi. E' il pericolo che si corre quando si predilige l'azione nuda e cruda ad una scrittura drammaturgica più ponderata e meglio strutturata a legare i vari snodi della vicenda. Peccato perchè ciononostante Pets si può fregiare di alcune perle degne di menzione, a dimostrazione che l'inventiva e la capacità di osservazione non mancano, come ad esempio il candido coniglietto bianco dagli occhioni teneri a capo della gang di animali di strada, l'antagonismo tra gli animali di strada e gli animali domestici (noi non siamo "Pets" rivendicano con orgoglio i primi), la gatta un po' obesa che esprime la sua indole felina standosene senza motivo dentro una scatolina minuscola, l'anziano cane che per spostarsi è costretto ad utilizzare una carrozzella al posto delle zampe posteriori ma non per questo ha perso in combattività. La carezza e lo sguardo che il padrone, al ritorno dal lavoro, gli riserva nel finale, risarciscono di tutte le piccole lacune che si possono imputare al film. Sullo sfondo, il luccicante skyline di Manhattan che con la sua sola presenza contribuisce a rendere più incantevole qualsiasi racconto.
(La recensione del film "
Pets" è di
Mirko Nottoli)
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