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Pericle il Nero recensione] - Pericle Scalzone (Riccardo Scamarcio), conosciuto da tutti come "Il Nero", abita in un cupo paese del Belgio e di lavoro "fa il culo alla gente" per ordine del camorrista Don Luigi (Gigio Morra).
Pericle conduce una vita in estrema solitudine, movimentata solo da qualche piccolo "sballo" ogni tanto: non ha mai conosciuto il padre e in seguito alla morte della madre, gli unici riferimenti rimastigli sono la Zia Nené (Lucia Ragni), il suo datore di lavoro e la figlia di quest'ultimo, di cui crede di essere innamorato, Anna (Valentina Acca).
Durante una spedizione punitiva per conto del boss, Pericle commette un grave errore che pregiudicherà la sua vita: uccide per sbaglio la famosa latitante napoletana Signorinella (Maria Luisa Santella).
Costretto a scappare, si dirigerà in Francia e giungerà a Calais. Qui conoscerà Anastasia (Marina Foïs). La donna, madre di due figli, lo accoglierà in casa sua e lo aiuterà a cambiare, nonostante il continuo riaffiorare del passato, la sua vita.
Tratto dal romanzo omonimo edito da Adelphi nel 1998 e creato dalla fantasia dello scrittore e fumettista Giuseppe Ferrandino, il film ha richiesto una lunga gestazione prima di riuscire a vedere la luce: in uno dei primi progetti abbozzati la parte del protagonista sarebbe dovuta andare allo scomparso Pietro Taricone, mentre un altro prevedeva la regia di Abel Ferrara (con Scamarcio come attore principale).
Unico selezionato italiano alla 69° edizione del Festival di Cannes nella sezione "Un Certain Regard" e prodotto dallo stesso protagonista Scamarcio, insieme alla compagnia Valeria Golino e Viola Prestieri, e coprodotto dai fratelli Dardenne e Alain Attal.
Riccardo Scamarcio conferma la sua crescita attoriale, interpretando la parte di Pericle in maniera mirabile e intensa, mostrando una buona empatia con il personaggio: "la mia posizione di attore, quindi di personaggio pubblico, fa si che di me si possa dire di tutto. In questo senso anch'io sono un reietto, chiunque può parlare di me, decidere come sono fatto. È un po' quello che succede a Pericle, tutti lo considerano un cretino, ma la storia dimostra che, al di là del suo involucro, anche lui possiede la capacità di amare. È questo l'aspetto che mi ha spinto a interpretarlo".
Un noir ben sceneggiato, che indaga il tema della solitudine e della vita ai margini, più che quello della criminalità, poiché come affermato dal regista in conferenza stampa "Pericle non è altro che un orfano in cerca di un posto dove stare".
(La recensione del film "
Pericle il Nero" è di
Liliana Pistorio)
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