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Passioni e desideri recensione] - Relazioni, amori incrociati, tradimenti, sensi di colpa. "Passioni e desideri", diretto da Fernando Meirelles e scritto da Peter Morgan, è un audace caleidoscopio su un'umanità che volente o nolente si trova coinvolta in storie parallele, in situazioni scabrose ed insostenibili, in cui i protagonisti non sanno dei possibili coinvolgimenti personali. Storie del ventunesimo secolo che hanno inizio a Vienna e si dipanano a Parigi, Londra, Bratislava, Rio, Denver e Phoenix, in un solo ipotizzante arco narrativo. Una ragazza slovacca, Mirka, si reca a Vienna per farsi fotografare ed iniziare una carriera di prostituta d'alto bordo. Michael Daly (Jude Law) è il primo cliente di Mirka, ma l'incontro va in fumo. Da questo momento, la mancata consumazione di sesso tra la prostituta Mirka e l'uomo d'affari Michael, ha conseguenze sulle altre storie del film, così da porle in relazione tra loro e creare un circuito a 360°. I coniugi Michael e Rose Daly (Rachel Weisz), l'anziano John (Anthony Hopkins), la giovane Laura (Maria Flor), il maniaco sessuale uscito di prigione (Ben Foster), sono tutte persone che vivono momenti legati a coinvolgimenti emotivi momentanei, che però segnano le loro esistenze, il loro essere. Inconsapevolmente queste persone fanno parte di un circuito relazionale che le lega, come in un cerchio che alla fine si chiude. Le diverse storie s'intersecano attraverso l'intero globo, un viaggio circolare, all'insegna dell'atavico sentimento amoroso. Ben sette lingue costruiscono la dinamica dei dialoghi del film, e si passano ben otto frontiere. Fernando Meirelles, da bravo cineasta sa come non eccedere in sofismi e convincere muovendosi molto bene attraverso questo mondo di sentimenti passionali e forti, figli della nostra società contemporanea. Vivere il sesso sacrificando l'amore? O credere che se si consuma sesso non si fa nessun torto all'amore? Purtroppo il tradimento non lascia indenni le coscienze e così è per ogni comportamento discutibile che accetta una moralità di losca convenienza. "Passioni e desideri" pur essendo un film sulle intensità emotive, sulle scelte, sulle passioni sfrenate, incontrollabili, è permeato da un alone di umano fascino. Un racconto tra i racconti, misurato e coinvolgente, che riesce a creare, nel circuito che termina a 360°, una piacevole empatia con lo spettatore. L'ottima sceneggiatura di Morgan, ha facilitato non poco il lavoro registico di Fernando Meirelles che gestisce l'opera con sintesi fluida senza che ci sia alcuna cesura tra le singole storie. L'umanità è il soggetto principale di "Passioni e desideri", un'umanità che osa un cambio di registro nella vita, afflitta magari da una routine noiosa. Il risvolto psicologico nutre l'anima del film, ma non è il solo ottimo ingrediente, la facoltà decisionale dei singoli soggetti tiene insieme l'opera in un'orchestrazione egregia.
(La recensione del film "
Passioni e desideri" è di
Rosalinda Gaudiano)
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