[
Parola di Dio recensione] - Un paio di anni fa avevamo segnalato un film lituano, The Gambler, presentato anch'esso in anteprima al Biografilm Festival di Bologna. Stavolta tocca ad una pellicola russa, "Parola di Dio", di Kirill Serebrennikov, che similmente all'altro, tramite uno stile fortemente documentaristico, rivela un' anima speculativa/esistenziale in grado di porre interrogativi morali di profondità abissali. Punto primo: si parla di ribellione adolescenziale. Punto secondo: si parla di ribellione adolescenziale che non si attua però nello sballo, nella droga, nell'alcol o nel sesso, ma prende la strana forma dell'integralismo religioso. Punto terzo: si parla di integralismo religioso che non è però quello islamico, come forse tutti saremmo automaticamente portati a pensare, bensì quello cristiano. Già da qui si intuisce che l'insieme di spunti e implicazioni gettato sul piatto da "Parola di Dio" è una sfida provocatoria alla tolleranza dello spettatore, mettendolo costantemente di fronte ai suoi pregiudizi e alla sue false certezze, alle ambiguità e alle ipocrisie di una società fondata sulla convenienza. In un mondo che ama nonostante tutto sottolineare la proprie radici cristiane, che mezzi contrapporre ad un ragazzino che cita a memoria passi della Bibbia che contraddicono apertamente ogni nostra consuetudine di vita? Il matrimonio, la verginità, la povertà, i vari sacramenti sono valori o sono optional? Si può andare in piscina in bikini? E allora tutta questa libertà sessuale chi la permette? Le questioni poste dal film vanno da una dimensione metastorica ad una che affonda la propria ragion d'essere nel presente, in cui suonano beffarde le parole della Bibbia, violente e sanguinarie al pari delle pagine più sanguinarie che siamo soliti ricondurre al Corano, con tutte le derive integraliste e terroristiche che, ingenuamente, associamo, oggi, alla religione islamica. Ma tutti quelli che rivendicano la superiorità della cultura cristiana senza aver mai letto una riga della Bibbia, a quanto pare, come ci rimarrebbero nello scoprire che i dettami di Dio non sarebbero molto più buoni di quelli di Allah? Sebrennikov non fa sconti e niente pare poter contrastare la spirale di follia montante del protagonista, nessuna ragione, nessun buon senso, nessuna speranza. La parola di Dio come la Verità assoluta (dovrebbero esser il Verbo, giusto?). Il problema di "Parola di Dio" però è che, pur con tutta la loro radicalità , quelle che dovrebbero essere le premesse da cui il film dovrebbe evolvere, finiscono per essere il film stesso. E' come se posto l'assunto di partenza e spintolo alle estreme conseguenze, il film si fermasse continuando a ribadire lo stesso concetto invece di da lì partire per sviluppare il ragionamento. E' una domanda lasciata in sospeso che in parte basta a se stessa, ma in parte, forse, non del tutto. Non solo, perchè nel finale The student compie un singolare e insoddisfacente twist spostando il fuoco dell'attenzione dalle gesta dello studente protagonista a quelle dell'insegnante di biologia, l'unica della scuola che cerca di contrastarlo tramite argomentazioni dialettiche, facendo il modo che il film, da un lato cada nell'ormai consunta e puerile diatriba tra scienza e religione (Darwin o Adamo ed Eva?), e dall'altro finisca col puntare il dito, in modo fin troppo opportuno, contro la solita società descritta come bacchettona e perbenista, che preferisce trovare un capro espiatorio dietro cui nascondere i problemi invece che risolverli. Verissimo, per carità. Ma la punizione inflitta all'insegnante non è nemmeno un palliativo per ripulirsi le coscienze, è solo un incidente di percorso che non sposta di una virgola il nodo centrale del problema. Si accettano dibattiti. Comunque da vedere, assolutamente.
(La recensione del film "
Parola di Dio" è di
Mirko Nottoli)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Parola di Dio":