di E. Zamperin
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Paradise Beach Dentro l'incubo recensione] - Nancy (Blake Lively) è una giovane texana, studentessa di medicina, arrivata in Messico con l'obbiettivo di trovare la spiaggia segreta dove un tempo la madre, da poco morta, aveva trascorso una vacanza quando era incinta di lei. Per Nancy non si tratta solo di una vacanza, non si tratta solo di prendere la tavola e fare surf – passione che la lega alla madre –, ma di ricercare un luogo che, in qualche modo, le possa far sentire, almeno per una volta ancora, la madre vicina. Una volta giunta in questo paradiso naturale, si abbandona tra le onde surfando insieme ad altri due ragazzi finché il sogno si trasforma in un incubo: il sole sta tramontando e Nancy è rimasta sola tra le acque del mare messicano, decisa a godersi le ultime onde, ma improvvisamente viene attaccata da uno squalo bianco, attirato vicino alla costa da una carcassa di una balena. Paradise beach – Dentro l'incubo, che originariamente si intitola The Shallows, ovvero acque poco profonde, titolo che si attiene più fedelmente al senso dell'intera trama, è una storia di sopravvivenza, una disperata lotta contro la morte. Nancy, attaccata ad una gamba dall'animale, riesce a medicarsi e bloccare il sangue grazie alle sue conoscenze mediche, appoggiata ad uno scoglio in attesa dei soccorsi. Ma è questione di ore: con l'alta marea quello stesso scoglio verrà sommerso dalle acque e per lei non ci sarà più nulla da fare. La ragazza trascorre l'intera notte lì, sola, al freddo, conscia del fatto che lo squalo si aggira, minaccioso, attorno a lei. La mattina successiva i due surfisti del giorno precedente tornano alla spiaggia, ma, benché la ragazza cerchi di avvertirli del pericolo, si tuffano in acqua ed entrambi vengono attaccati dallo squalo. Nancy è rassegnata: riesce a recuperare il casco di uno dei due, sul quale è posta una piccola telecamera, e registra l'ultimo saluto alla sorellina e al padre, convinta che quello sia un addio, e lo lancia verso la riva, sperando che la corrente lo porti alla spiaggia. Ora che non ha più nulla da perdere tenta il tutto per tutto, raggiungendo un galleggiante poco distante dallo scoglio: è la sua ultima possibilità per sopravvivere.
Jaume Collet-Serra (La maschera di cera, Orphan, Unkwon – Senza identità) riesce a costruire un film che mantiene alta la tensione per buona parte della pellicola cercando di non banalizzare la trama, utilizzando alcuni elementi non scontati: Nancy non rappresenta l'eroina che riesce a vincere contro il nemico, ma resta una "semplice" ragazza, ingegnosa e che riesce a sfruttare al massimo le sue conoscenze per riuscire a sopravvivere. Non è solo una storia di tensione e sopravvivenza, ma un sorta di rito, per Nancy, che la rende più conscia di se stessa, delle sue capacità e del suo desiderio di perseguire i suoi sogni, tra cui quello di diventare medico e, ovviamente, quello di continuare a praticare surf, anche in memoria della madre scomparsa.
(La recensione del film "
Paradise Beach Dentro l'incubo" è di
Elisabetta Zamperin)
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