La recensione del film Onda su onda

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ONDA SU ONDA - RECENSIONE

Onda su onda recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Onda su onda recensione] - Una nave merci naviga sul mare azzurro intenso. A bordo due uomini, Gegè Cristofori (Rocco Papaleo), cantante malinconico e un po' sfigato e Ruggero Chiaromonte (Alessandro Gassmann), cuoco solitario, ma anche psicologo e molto rompiscatole. Gegè si sta recando a Montevideo, in Uruguay, per un concerto, con un cachet di 50.000 euro, occasione per lui imperdibile. Ma, durante il viaggio, Gegè ha un forte abbassamento della voce per un'infiammazione alle corde vocali. L'accadimento imprevisto fa sì che Gegè e Ruggero diventino, loro malgrado, amici, e perché non sfumi l'impegno canoro di Gegè, Ruggero assume la sua identità artistica. L'inganno certo non si presenta senza imprevisti. Infatti, all'arrivo nel porto di Montevideo entra in scena una giovane donna, Gilda Mandarino (Luz Cipriota), che si presenta come l'organizzatrice del concerto. Ma anche Gilda, che non si accorge dello scambio di persona tra i due maldestri e confusi imbroglioni, non la racconta giusta. Rocco Papaleo, dopo "Basilicata Coast to coast" (David di Donatello e Nastro d'Argento come miglior regista esordiente) e la divertente commedia "Una piccola impresa meridionale" è al suo terzo lavoro di regia, contribuendo anche alla stesura della sceneggiatura con Valter Lupo e Federica Pontremoli. "Onda su onda" purtroppo, pur presentando uno scenario accattivante con distese di mare aperto e bellissimi scorci della città di Montevideo, grazie alla fotografia di Maura Morales, delude per una narrazione scomposta e soprattutto priva di ritmo. La storia, infarcita di tristezza, di questi due personaggi che hanno in comune soprattutto tanta demotivazione verso la vita, è priva di spontaneità e credibilità, pecche che emergono tout court dai noiosi e lunghi dialoghi. Quello che più sorprende è la maschera arrendevole ed inespressiva di un Rocco Papaleo che qui è priva di quella sua spontanea comicità che ha sempre caratterizzato in positivo i suoi personaggi conquistando il pubblico. L'esagerata animosità della giovane e bella Gilda che cerca in tutti i modi di rompere la serie dei déjà vu cui non sfugge, purtroppo, neanche il personaggio di Ruggero (un Alessandro Gassmann che qui pare ricalchi in maniera esplicita il modo di recitare del padre Vittorio) troppo ingessato nel suo ruolo, contribuiscono ad alimentare momenti di noia. Papaleo, con "Onda su onda" si perde in un miscuglio di generi, tra il comico-grottesco ed il melodramma, senza caratterizzarne neanche uno. La musica non manca. D'altra parte è prerogativa dei film del regista lucano che nasce come cantante e musicista. Ma qui i musicanti, sono quasi caricature fuori dalla storia, personaggi di uno spettacolo finalizzato a chiudere nel ritmo, purtroppo, solo musicale. (La recensione del film "Onda su onda" è di Rosalinda Gaudiano)
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