La recensione del film Nowhere Special

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NOWHERE SPECIAL - RECENSIONE

Nowhere Special recensione
Recensione

di M. Marescalco
[Nowhere Special recensione] - Uberto Pasolini torna alla Mostra del Cinema di Venezia – sezione Orizzonti – dopo lo straordinario successo di Still Life che, per certi versi, somiglia a questo Nowhere Special – Una storia d'amore. Interpretato da James Norton, il film racconta la storia di John, padre single, lavavetri di 35 anni e malato terminale. L'uomo cresce da solo Michael, suo figlio, perché la madre lo ha abbandonato dopo il parto. È una persona affettuosa e premurosa ma la vita lo ha posto di fronte a un ulteriore ostacolo: prossimo alla scomparsa, John deve cercare una famiglia affidataria a cui lasciare il figlio. E la ricerca si rivelerà più complessa del previsto. Quest'opera terza di Uberto Pasolini non brilla per originalità ma, senza dubbio, ha il grande merito di raccontare una vicenda in modo semplice e lineare e di alzare la temperatura emotiva senza mai cadere nel melodrammatico o nello struggente. Come Still Life, anche Nowhere Special racconta la fine di una vita o, meglio, il tempo che rimane, con una lieve malinconia di fondo. Le cose sono andate in questo modo ma ciò che resta da fare è la semplice accettazione di quanto si sta vivendo concentrando la propria attenzione sul benessere degli altri e dei nostri (amabili) resti, La rabbia nascosta a causa di situazioni sociali di cattivo gusto detona in corrispondenza di determinate sequenze e arricchisce il film di Pasolini di un ulteriore spunto di riflessione in stile Ken Loach o Fratelli Dardenne. Il vero pregio di questo progetto consiste nella sua sensibilità e nella capacità di catturare la vita attraverso piccoli e semplici gesti quotidiani. La macchina da presa riesce a posizionarsi ad altezza tra padre e figlio e a restituire un mondo tratteggiato da uno sguardo che bilancia età adulta e infantile. Il realismo che permea Nowhere Special è notevole e, allo stesso modo, lo è l'umanità, sempre vera e coinvolgente: impossibile non citare almeno la scena della memory box – contenitore di ricordi che il padre organizza per il futuro del figlio – che riuscirà a far piangere anche gli spettatori dai cuori di pietra. (La recensione del film "Nowhere Special" è di Matteo Marescalco)
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