La recensione del film Nonostante la nebbia

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NONOSTANTE LA NEBBIA - RECENSIONE

Nonostante la nebbia recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Nonostante la nebbia recensione] - Una sera, tornando a casa, un uomo (Giorgio Tirabassi) trova un bambino sul ciglio della strada, solo, infreddolito e febbricitante. Non parla italiano, dice di chiamarsi Mohamed, vuole andare in Svezia. L'uomo decide di portarlo a casa, dalla moglie (Donatella Finocchiaro) e prendersi cura di lui in attesa di capire il da farsi. Si scoprirà essere arrivato in Italia su un barcone inabissatosi in mare. Nell'incidente hanno perso la vita i genitori ma lui non lo sa, crede siano andati in Svezia e per raggiungerli è scappato dal centro accoglienza in cui era rinchiuso. Tema attualissimo, quello dei migranti, attualissimo ormai da trent'anni senza che la situazione accenni a migliorare, sempre gli stessi problemi, i discorsi e le difficoltà sull'accoglienza e l'integrazione. Nonostante la nebbia, ultimo film di Goran Paskalievijec prima della sua prematura scomparsa avvenuta l'anno scorso a film da poco ultimato, approccia la questione senza ideologie preconcette (il regista, ricordiamolo, fuggì dall'ex Jugoslavia durante la guerra per cui sa di cosa parla), mettendo in evidenza le varie contraddizioni che emergono quando un problema vissuto da lontano - anche se lontano non lo è per niente - si presenta nella concretezza della vita di tutti i giorni. Perchè un conto è parlare dei migranti in termini generici, argomento di discussione in coda ad un servizio al telegiornale, un altro conto è quando quella massa di persone indistinte diventa un singolo, un individuo, con un volto, una vita, un nome e un cognome. Le differenza restano e l'integrazione è un processo lungo e complicato che un facile buonismo non contribuisce a realizzare, ma dall'altro è lampante che non c'è razzismo o pregiudizio o retorica che tenga di fronte al semplice buon senso. I "sono diversi da noi", i "sono essere umani anche loro", tutti i se i ma e i però evaporano d'incanto quando dall'astratto, dal sentito dire, da un qualcosa che abbiamo volutamente tenuto fuori dalla porta, alla porta quel qualcosa poi ti viene a bussare. Motivo per cui un giro in un centro d'accoglienza sarebbe consigliabile un po' a tutti. Contraddizioni si diceva. Nonostante la nebbia non riduce la complessità del problema ad una contrapposizione manichea tra buoni e cattivi, i cattivi forse sono solo degli zucconi che non hanno mai avuto a che fare col problema e i buoni nascondono anch'essi i propri egoismi e i propri interessi parziali. Quando però la moglie si convince di poter sostituire il figlio morto anni addietro col piccolo immigrato giunto come un dono dal cielo e in questo disperato tentativo di manipolazione cerca perfino di convertirlo al cattolicesimo, ecco che Nonostante la nebbia si fa fin troppo didascalico prendendo una piega che dalla sfera dell'impegno politico e civile vira verso un dramma privato francamente più banale e assai meno interessante. (La recensione del film "Nonostante la nebbia" è di Mirko Nottoli)
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