di M.A. Carmosino
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Non sposate le mie figlie! recensione] - Cosa avranno mai fatto per meritare tutto questo? E' quello che si chiede una affiatata e benestante coppia francese, Claude e Marie Verneuil. Hanno quattro figlie, tutte in età da marito: belle, realizzate, indipendenti, ma da maritare. I due genitori hanno da sempre desiderato veder le figlie sposarsi nella stessa chiesa dove, loro stessi, anni addietro, coronarono il loro sogno d'amore. Ma il destino vuole per loro dei compagni di religione e razza diversa (un musulmano, un ebreo, un cinese) e papà Claude e mamma Marie, fanno fatica ad accettare questi matrimoni multietnici. Arrivano a pensare addirittura di aver sbagliato qualcosa nell'educazione delle figlie. Per amore delle figlie soprassiedono, confidando nell'ultima figlia nata, Laure, riponendo tutte le speranze in lei, e sognando un matrimonio, finalmente, con un uomo cattolico.
Ma Laure si innamora di Charles un giovane ragazzotto proveniente dalla Costa d'Avorio che nella vita fa l'attore ed è figlio di un ex militare ivoriano ostile alla figura di De Gaulle e all'imperialismo francese, fortemente sostenuto dal padre della promessa sposa.
Da questo momento la situazione sfuggirà dal controllo dei genitori, che fino ad allora apparentemente tolleranti, finiranno per avere una serie di reazioni ingestibili (la mamma inizierà a soffrire di depressione, il padre si farà prendere di attacchi di irascibilità liberatori).
Sulla scia di recenti commedie di successo che giocano sulla capacita` di ridere di vizi e pregiudizi nazionali, "Qu'est ce-qu'on a fait au bon Dieu?" affronta con sottile umorismo i problemi e le tematiche sociali che spesso si ripropongono nella nostra società e attraverso una serie di buffe situazioni da vita ad un'irresistibile sequenza di gag brillanti.
Gran successo in Francia, Qu'est-ce qu'on a fait au Bon Dieu? è la commedia degli equivoci, spassosa e divertente, che non rinuncia ad affrontare, pur con lo spirito e la leggerezza, il lato più serio della questione, il razzismo, l'accettazione del diverso e la tolleranza. Il cast ben costruito, dà vita ad una serie di situazioni semplici e divertenti e ad un racconto ironico e fluido che non cala mai nei dialoghi. Un film semplice e frizzante che dimostra proprio che, anche le dispute più difficili, si risolvono nel migliore dei modi; quando c'è l'amore, nulla è perduto e alla fine, pur nelle differenze, si può essere una famiglia come tante altre.
(La recensione del film "
Non sposate le mie figlie!" è di
Maria Azzurra Carmosino)
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