La recensione del film Non è un paese per giovani

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NON E' UN PAESE PER GIOVANI - RECENSIONE

Non è un paese per giovani recensione
Recensione

di Mirko Nottoli
[Non è un paese per giovani recensione] - La fuga di cervelli, la disoccupazione giovanile, gli immigrati che ci rubano il lavoro, la mancanza di meritocrazia. L'Italia non è un paese per giovani. Eh già. Parte con una serie di testimonianze filmate di ragazzi e ragazze che raccontano la loro esperienza all'estero e la voglia-non voglia di ritornare in Italia. Ma che peso ha tutto questo nell'economia dell'ultimo film di Giovanni Veronesi? Non si capisce. Filippo Scicchitano e Giovanni Anzaldo sono due giovani romani che lavorano come camerieri. Giovanni Anzaldo sembra nascondere un segreto ma non si capisce quale. Di punto in bianco decidono di andare a Cuba a fare fortuna col wi-fi ma appena arrivati qualcosa va storto e Giovanni Anzaldo in pratica impazzisce ma non si capisce bene. L'affare del wi-fi sfuma così come forse i 20 mila euro che con grandi sacrifici il povero padre edicolante (Sergio Rubini) ha dato a Scicchitano, o forse no, non si capisce. Scicchitano allora manda tutti a fanculo e torna a casa ma poi sul taxi ci ripensa e resta lì perchè in realtà vuole fare lo scrittore e allora rimane lì e comincia a scrivere anche se non si capisce bene. Ecco, di cosa parli Non è un paese per giovani non si capisce bene. La sceneggiatura sembra che giunga continuamente a dei punti morti da cui non sappia come proseguire per cui, per almeno tre volte, tenta uno svolta radicale e il film pare ricominciare daccapo, imboccando tutta un'altra strada. Scanzonato, poi drammatico, poi sentimentale, poi vagamente filosofico, Veronesi, anche sceneggiatore non riesce mai a trovare la quadratura del cerchio, lancia manciate di semi che si dimentica di raccogliere, infarcisce il racconto di elementi alla bisogna, incastona parentesi completamente inutili (vedi la morte del nonno o tutta quella con Frassica), getta nel pattume i momenti potenzialmente clou, tralascia con negligenza gli snodi narrativi fondamentali. Un po' on the road, un po' manifesto generazionale, un po' film di denuncia sociale, Non è un paese per giovani ricorda da vicino l'Estate addosso di Muccino, non solo per l'ambientazione cubana ma soprattutto per la discontinuità e la confusione di intenti. Ma a Muccino almeno andava riconosciuta una libertà espressiva che qui invece manca, che al contrario pare sempre imbrigliata, confusa con l'approssimazione e la pigrizia. Per cui potrebbe succedere di tutto, anche nel finale comparire Ben Affleck in una capanna, sulla spiaggia, che scrive al computer, in lontananza. Poi no, è solo Scicchitano con la barba. (La recensione del film "Non è un paese per giovani" è di Mirko Nottoli)
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