La recensione del film Nomadland

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

NOMADLAND - RECENSIONE

Nomadland recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Nomadland recensione] - Contea di Clear Creek, Colorado. Nel piccolo centro di Empire, Fern mette in un sacco di plastica indumenti appartenuti a suo marito Bo, scomparso da poco dopo una lunga malattia e con il quale ha lavorato in una fabbrica che ha chiuso i battenti lasciando tutti senza lavoro. Fern sa che i ricordi, le cose appartenute a momenti particolari della vita, sono importanti per continuare a vivere e far vivere chi non c'è più. Alla sua età, 60 anni, i sussidi statali sarebbero insufficienti quindi si arrangia con lavoretti saltuari. Ma non le basta più. Deve lasciare le cose materiali chiuse in un sacco di plastica e dare un respiro autentico alla sua quotidianità. Così, dà una bella sistemata al suo furgone, lo attrezza per ogni esigenza di sussistenza e lo fa diventare il suo domicilio, la sua casa mobile, la scelta di una libertà da conquistare. "Nomadland", cinque nomination agli Oscar 2021, due Golden Globe, richiama tout court a quel vagabondaggio che ha caratterizzato l'America di quest'ultimo ventennio, nel racconto di un'umanità che ha come bagaglio un vissuto di miseria e di dolore. Diretto da Chloé Zhao, il film, tratto dall'omonimo romanzo Nomadland, un racconto d'inchiesta della giornalista Jessica Bruder, è uno spaccato autentico di un'America che racchiude in grandi spazi di parcheggio autorizzati, persone ai margini, quasi dimenticate, che vivono di espedienti, però sostenuti da una sincera solidarietà. La regista cinese affida a Frances McDormand, la maschera di Fern, che magistralmente rappresenta la sintesi della solitudine e del dolore, ma anche la volontà di voltare pagina su una quotidianità standardizzata, stanziale, affidandosi ad un girovagare senza legami sociali convenzionali. Il viaggio di Fern è catartico, terapeutico. Quando assapora il vento freddo che pulsa sferzante dal mare e investe il suo volto tirato; quando raccoglie le pietre dell'immenso parco granitico e le assembla per la vendita; quando ascolta le confidenze intime di Swankie, la nomade ormai condannata dalla malattia. Zhao racconta l'essenza schietta e vera del nomadismo, che si realizza nella rottura di abitudini e legami certi, sicuri, affidandosi al sentimento necessario di una solidarietà immediata. Fern cristallizza nel suo volto scarno, adorno da una capigliatura quasi inesistente e vitalizzato dallo sguardo vigile, lo sconforto esistenziale, la preoccupazione per il lavoro instabile, il bisogno ineguagliabile di tenerezza e la forza di non farsi scivolare dolcemente nel tedio dell'inefficienza di una vita senza senso. Riesce sempre, questa donna carica di tenacia, a cogliere sapientemente ogni piccola scheggia d'umanità che assimila nelle radure comuni, a cui restituisce ascolto e vicinanza sincera, ma senza barattare la sua indipendenza emotiva. "Nomadland" mette in scena personaggi autentici, i vagabondi di un'America in crisi, a cui non riesce più a dare risposte certe, persone che nel loro vagabondare mettono a nudo l'anima, nella condivisione di emozioni innate, eterne, oltre la vita stessa. Il cinema di Chloé Zhao si risolve ancora una volta in una straordinaria empatia mediatica con lo spettatore, nella restituzione garbata di casi umani dissociati da una comune vita di relazioni, persone che comunque sanno, nel loro salvifico cammino, che ciò che si ricorda vive, anche oltre la morte. Ma il messaggio di "Nomadland" non resta fine a sé stesso, si dilata oltre lo schermo, dignitoso e sicuro. Frances McDormand e David Strathairn, il Dave che decide di rinunciare alla fine al nomadismo, sono gli unici veri attori professionisti tra i veri nomadi. Forte della fotografia intimista di Joshua James Richards, il film si risolve in un piccolo capolavoro di arte cinematografica, a cui non manca quella dose di sana semplice e straordinaria struggente poetica. (La recensione del film "Nomadland" è di Rosalinda Gaudiano)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Nomadland":




Torna ai contenuti | Torna al menu