La recensione del film Noi e la Giulia

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NOI E LA GIULIA - RECENSIONE

Noi e la Giulia recensione
Recensione

di Rachele Di Paolo
[Noi e la Giulia recensione] - Cosa succede se tre falliti sconosciuti e completamente diversi tra loro si mettono in affari per rilevare un casale e metter su un agriturismo in piena campagna? E' una situazione che potrebbe facilmente scadere nel banale, ma Edoardo Leo ha studiato molto bene questa sceneggiatura per portare nelle sale il suo terzo film da regista e farlo alla grande. Insieme a Marco Bonini riadatta il libro di Fabio Bartolomei "Giulia 1300 e altri miracoli" con un cast scelto ad hoc per l'occasione e niente è lasciato al caso. Ne vengono fuori quasi due ore di film in cui il ritmo non scende mai e ogni particolare contribuisce alla riuscita: a partire dalla musica, da considerare tra le protagoniste indiscusse, che gioca un ruolo fondamentale. La colonna sonora curata da Gianluca Misiti si giostra tra sonate per violino di Dvorak e canzoni anni '70 (per non far sentir sola la Giulia, che è il centro di tutto) e anticipa, fa riflettere, sussultare, ci accompagna e fa da sottofondo ad una storia divertente ed emozionante ambientata nelle splendide campagne lucane. A fare da fondamenta a tutto ciò troviamo due temi molto importanti: primo quello del cosiddetto "Piano B, prova a cambiare la tua vita". I tre protagonisti non sono felici della vita che fanno, chi per un motivo e chi per un altro, e decidono di dare una svolta, di risorgere dalle ceneri e di prendere in mano la propria esistenza. Perché in fin dei conti siamo noi stessi la generazione del piano B, quella che deve ingegnarsi per realizzarsi, quella che dovrebbe capire che "la bellezza va insegnata, le cose belle salveranno il mondo" come dice la stessa Elisa (Anna Foglietta). Collegato a questo c'è l'altro argomento centrale, quello della resistenza al sopruso, che può essere la camorra che chiede il pizzo sull'agriturismo o dei particolari vigili urbani che fanno tutto fuorché il loro lavoro. Guidati da un Sergio (Claudio Amendola) ancora fortemente legato ad uno spirito puramente comunista, questi piccoli eroi combatteranno questa grande realtà insieme a Vito (Carlo Buccirosso) un camorrista un po' anomalo che attraverserà un bellissimo arco di trasformazione durante tutto il lungometraggio. A scoprirsi di nuovo però sono anche Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi) che specchiandosi nell'altro troveranno quello che in loro non va, quello che in una vita non sono riusciti a vedere nonostante fosse davanti ai loro occhi. Ed è così, accettando la verità con l'urlo "Sono un fallito!", che capiranno davvero di che pasta sono fatti, il tutto sotto l'occhio premuroso e attento di Elisa che con il suo pancione mette davanti a loro la speranza di un futuro migliore per la generazione che stiamo mettendo al mondo. Leo ci regala così un film che non pretende nulla, si lascia ammirare e ci lascia emozionare, ci sorprende e ci fa riflettere su aspetti della nostra quotidianità che spesso non stiamo ad ascoltare. Un film italiano con un ritmo diverso, incalzante e frizzante, proprio quello che una commedia dovrebbe essere. (La recensione del film "Noi e la Giulia" è di Rachele Di Paolo)
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