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Niente può fermarci recensione] - Mattia, Augusto, Leonardo e Guglielmo, quattro ragazzi e un'avventura da condividere.
Quattro amici affetti da patologie psicofisiche che li rendono simili tra loro e al tempo stesso molto diversi dal mondo che li circonda e che talvolta li addita facendoli vivere in quella condizione di disadattati che loro stessi non sopportano. Etichettati da tutti, in primis dalle loro famiglie, da padri e madri molto spesso presi solo da loro stessi che non si rendono conto delle difficoltà che vivono i propri figli. I protagonisti, il narcolettico Mattia, l'internet-dipendente Augusto, l'ossessivo compulsivo Leonardo e Guglielmo, affetto da sindrome di Tourette, sono ricoverati a Villa Angelika, dove si incontrano, si conoscono e vivono la loro diversità costruendo un'amicizia sempre più solida. Un legame così forte che, per sconfiggere la noia che scandisce le loro giornate in clinica, si trasforma in una vera e propria fuga dell'ultimo minuto. Cosa fare per rompere la quotidiana e monotona routine? Rubare la macchina del direttore dell'istituto e partire per una vacanza di puro divertimento. Questo è quello che fanno. Direzione: Ibiza, capitale del divertimento allo stato puro. Obiettivo: sentirsi finalmente ragazzi normali, divertirsi, viversi amori, avventure, incontri casuali. I genitori, una volta a conoscenza della loro fuga, si mettono sulle loro tracce, partono alla volta di Ibiza con lo scopo di riacciuffarli e riportarli in Italia.
Un viaggio che potremmo definire come un teen road movie a tutti gli effetti, un format forse già un po'visto (basti pensare a Marrakech Express o a Last minute Marocco) ma sempre divertente ed attuale. Un viaggio verso l'affermazione di se stessi che porta i giovani in giro per l'Italia, per la Francia, e per la Spagna. Una commedia on the road che fa venir la voglia di fare valigie e partire, di superare i limiti che talvolta ci legano e ci ingabbiano in luoghi e situazioni che non ci rappresentano per andare, invece, alla ricerca di nuove sensazioni e di lati di sé talvolta repressi.
Il film si avvale di un cast formato da bravi attori quali Massimo Ghini, Gianmarco Tognazzi, Serena Autieri, Paolo Calabresi -nelle vesti dei quattro genitori- Carolina Crescentini (famosa dj dell'isola), e di una guest star come Gérard Depardieu, nei panni di un ricco nobile che ospita per alcuni giorni i ragazzi nella sua bellissima villa.
Attraverso il viaggio e le personalità di questi quattro divertenti ragazzi, alcuni già veterani del grande schermo (Emanuele Propizio, Federico Costantini, Vincenzo Alfieri) altri, nuove rivelazioni (Guglielmo Amendola) questo percorso fisico, oltre che mentale, prende la piega di una scatenata avventura che ha i toni di una ritmata commedia simpatica ed originale. Grazie anche alla presenza di Eva Riccobono, di Maria Chiara Augenti, di un'altra giovane turista giapponese conosciuta ad Ibiza (e della bella dj), i quattro ragazzi riscopriranno oltre alle loro debolezze anche i loro punti di forza: forza tipica dei giovani che hanno davanti a sé tutta la vita e vogliono godersela a pieno. Ad un certo punto, qualcosa cambia, le loro patologie si fanno secondarie, offuscate dalla voglia di riscattarsi e di viversi le emozioni e gli amori del momento, senza pensarci due volte.
Lo spirito di questa commedia traccia una linea ben definita e invia un messaggio ben chiaro: cercare di accettarsi e di capire che si può star bene anche nella diversità, primo passo per sentirsi meglio. Come lo stesso regista afferma "questo tipo di diversità è più negli occhi di chi guarda che dentro chi la vive": i ragazzi difatti, non migliorano la loro condizione ma si accettano semplicemente sempre più. E'un film che guarda quindi oltre il concetto di diversità, che pur nella cornice tipica della semplice commedia affronta temi importanti e seri ma sempre con un pizzico di ironia e verve, senza scadere mai nel patetico.
Ma cosa è veramente la normalità? Figli disadattati e problematici o genitori ignari ed incoscienti dei problemi -che loro stessi con le loro paure- hanno trasmesso ai figli?. Questo film ci insegna quindi, che ogni persona in fondo, può sempre stupire in qualche modo e che la stranezza, talvolta, può riservare piacevoli sorprese…
(La recensione del film "
Niente può fermarci" è di
Azzurra Carmosino)
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