di D. Di Benedetti
[
Need for speed recensione] - Per Tobey Marshall (Aaron Paul), un onesto meccanico che gestisce l'officina di famiglia e partecipa alle corse clandestine con gli amici nel weekend, la vita trascorre nel più felice dei modi. Il suo universo perfetto si frantuma però in mille pezzi quando viene incastrato per un crimine che non ha commesso. Tobey si ritrova, così, in prigione, e passa i due anni successivi con solo una cosa nella mente: la vendetta. Una volta fuori, sarà aiutato dagli amici di sempre e da una graziosa ma ardita bionda di nome Julia (Imogen Poots) per attraversare il paese in tempo per gareggiare la corsa clandestina più importante (e la più pericolosa) della sua vita, così da poter battere Dino (Dominic Cooper), un tronfio e superbo pilota, e ottenere la sua tanto aspirata rivincita. "Need for Speed" è ispirato all'omonimo e storico videogame del 1994 prodotto dalla EA Entertainment, il primo di una lunga e fortunata serie, che costituì il primo tentativo di offrire una simulazione il più possibile reale di corse di automobili (con tanto di inseguimenti della polizia). La EA collaborò addirittura con la rivista automobilistica "Road & Truck" per poter riprodurre al meglio il comportamento su strada delle auto presenti, curandone a puntino aspetti come la riproduzione fedele dei cruscotti, l'accelerazione, la frenata, la tenuta e il suono dei motori. Una dovizia di particolari, quella del videogame, riscontrabile anche nel film omonimo, scritto dai fratelli Gatins (proprietari, guarda un po', di un'officina automobilistica a Van Nuys, in California, dove restaurano dei modelli classici di auto) e diretto da Scott Waugh (già regista di "Act of Valor"), che rende omaggio ai grandi film automobilistici degli anni '60 e '70, creando un film sulla scia di "Bullitt" del 1968 con il leggendario Steve McQueen, "Il braccio violento della legge" e "Punto zero" del 1971, in cui le scene furono girate senza utilizzare effetti visivi. "Need for Speed" è un film che punta tutto sull'elogio delle carrozzerie, delle grandi auto di classe e dell'alta velocità, realizzato con una dovizia di particolari e un'attenzione tutta americana per l'effetto spettacolare, che non riesce, però, a creare la giusta presa sullo spettatore, eccezion fatta per qualche scena di adrenalinici inseguimenti e mirabolanti acrobazie automobilistiche. Nonostante i simpatici (e azzeccati) volti di Aaron Paul e Imogen Poots (che vedremo di nuovo insieme in "Non buttiamoci giù" di Pascal Chaumeil), "Need for Speed" resta un'overdose di sgommate, frenate e testacoda intervallate da qualche battuta ben scritta che, nel complesso, non tentano minimamente di dare la giusta dignità a un film che, nel suo genere, resta un prodotto piuttosto scialbo e senza carattere (e, per giunta, noioso).
(La recensione del film "
Need for speed" è di
David Di Benedetti)
- Vai all'
archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "
Need for speed":