La recensione del film Monolith

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MONOLITH - RECENSIONE

Monolith recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Monolith recensione] - La protagonista è una macchina, Monolith, figlia dell'ultimissima sofisticata tecnologia. Elegantemente nera, stile raffinato, super accessoriata, ma soprattutto super sicura. Talmente sicura che se, per errore, si resta chiusi dentro per aver inavvertitamente spinto il dispositivo interno di blocco delle portiere, la macchina non darà nessuna possibilità di accesso dall'esterno. Sandra (Katrina Bowden), è alla guida della Monolith e sul sedile posteriore c'è David, suo figlio di appena due anni. Un momento di nervosismo inaspettato spinge Sandra fuori dell'abitacolo per fumare una sigaretta. Ma David, credendo di giocare con il suo tablet, aziona il dispositivo di blocco delle portiere e resta prigioniero, ma al sicuro nella macchina. Per Sandra inizia l'angoscia e con essa una disperata lotta contro il tempo e contro le avversità che le si prospetteranno durante tutta la notte e, quando questa cederà il passo al giorno nascente, il caldo infuocato del sole a picco farà il resto. Diretto da Ivan Silvestrini su un soggetto di Roberto Recchioni, "Monolith" mette in scena le conquiste dovute all'evoluzione della tecnologia, grande alleata dell'uomo per il raggiungimento di un potere inarrestabile, ma anche il reale pericolo che questa super tecnologia può rappresentare se coniugata con l'impotenza umana in situazioni del tutto impreviste. La macchina Monolith da oggetto super sicuro e splendidamente sofisticato si trasforma in "carcere" blindato dove David potrebbe esalare l'ultimo respiro. Sandra, la madre, allora diventa la guerriera che affronta la Monolith, sfidando ogni avversità. La fantastica Monolith e Sandra sono le protagoniste-antagoniste di una storia che nell'assurdità degli eventi Silvestrini riesce a raccontare con un ritmo scenico non privo di arresti, pur mantenendo una discreta dinamicità. L'idea nasce da due esperti della scrittura fumettistica, Recchioni e Uzzeo e la bellissima Monolith è frutto della penna dello scenografo Lorenzo Ceccotti. Indubbiamente ci troviamo di fronte ad una storia inquietante, resa dalla tensione di una madre che cerca di salvare il suo bambino, vittima sacrificale di un'assurda super sicurezza tecnologica. Ma, mentre è credibile il messaggio che il film media nel mettere in guardia l'umanità dalle attuali conquiste tecnologiche che potrebbero ritorcersi contro, la caratterizzazione del personaggio di Sandra soffre della non convincente recitazione di Katrina Bowden, accettabile nel ruolo di mamma, ma poco credibile come eroina decisa a sconfiggere una situazione all'apparenza impossibile. Efficace la scenografia di Lorenzo Ceccotti, che rende molto bene il pathos dell'isolamento estremo di questa super macchina nell'immensità del paesaggio maestoso del deserto dello Utah. (La recensione del film "Monolith" è di Rosalinda Gaudiano)
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