La recensione del film Molly Monster

MOLLY MONSTER - RECENSIONE

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di Francesco Lener

[Molly Monster recensione] - Una narrazione garbata, un universo immaginario coloratissimo e una grande attenzione a far arrivare anche agli spettatori più piccoli messaggi positivi. Con questi connotati sbarca finalmente sul grande schermo il lungometraggio legato alla fortunata serie Molly Monster, trasmessa in Italia da Rai Yoyo e dedicata a un pubblico prevalentemente prescolare. Il film, firmato da Ted Sieger, Matthias Bruhn e Michael Ekbladh, racconta le tenere tribolazioni della piccola Molly, giovanissima abitante del paese di Mostrolandia, in procinto di diventare sorella maggiore di un nuovo arrivato, con l'inevitabile conseguenza di sentirsi un po' meno seguita dai genitori, fino a quel momento concentrati solo su di lei. Tra avventure e peripezie, l'iniziale gelosia si trasformerà in una solida consapevolezza del valore dell'amore familiare e dell'accettazione del diverso. Se è vero che i 72 minuti della pellicola fanno felici i più piccoli senza stancarli troppo, è altrettanto vero anche che nei tempi cinematografici la vicenda sembra ogni tanto girare a vuoto, a beneficio dell'intento pedagogico, forse, ma a discapito dei ritmi narrativi. Il livello di animazione, poi, è prettamente televisivo: il tratto è volutamente sgraziato, come dando vita ai disegni abbozzati dei bambini, ma l'essenzialità e la rozzezza rivelate dalla grafica se possono reggere nell'episodio breve, risultano limitanti al cinema, come già avvenuto per le trasposizioni sul grande schermo dei Simpson e, meno, di Doraemon. Per gli under 8 resta, comunque, un prodotto intelligente e utile a capire meccanismi psicologici tanto delicati quanto comuni. Il film di Molly Monster, che in realtà aveva già fatto capolino in Italia nel 2016 quando era stato presentato a Giffoni, trova solo ora una distribuzione, grazie a 102 Distribution, e sarà in sala a partire dal 29 marzo. (La recensione del film "Molly Monster" è di Francesco Lener)
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