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Mistress America recensione] - Tracy Fishko (Lola Kirke), si è trasferisce a New York per iniziare la sua nuova vita al college, ma le cose non andranno esattamente come la ragazza si aspettava. La vita universitaria non è poi così semplice: la sua coinquilina non è molto socievole, le lezioni sono noiose, l'esclusivo club letterario di cui voleva entrar a far parte non l'ammette e infine, scopre che Tony, (Matthew Shear) il ragazzo di cui si è invaghita, ha una fidanzata gelosissima, Nicolette (Jasmine Cephas Jones). Questa serie di delusioni la spingerà a contattare la figlia del futuro marito della madre: Brooke, una trentenne sempre in movimento e con mille sogni nel cassetto, che riuscirà a movimentare la sua vita e a darle lo spunto per la stesura di una nuova storia utile per l'ammissione al club letterario…
Baumbach si conferma un regista intelligente e creativo, anche se dimostra ancor di più le sue qualità grazie alla brillante sceneggiatura del film, scritta a quattro mani con la compagna, musa e allo stesso tempo protagonista Greta Gerwig (seconda scritta insieme dopo "Frances Ha").
Mistress America sembra il film di chiusura di un'ideale "trilogia della giovinezza" ("Frances Ha" e "Giovani Si Diventa"), che pone attenzione anche al quesito sulla differenza di età (questione che riguarda in primo piano pure il regista e la Gerwig).
Quello presente nella storia è il confronto tra due generazioni che nonostante i diverbi riusciranno a trovare un punto d'incontro e imparare l'una dall'altra.
Greta Gerwig è la protagonista perfetta: incarna alla perfezione quella generazione, ormai diffusa, di trentenni con tante idee da realizzare ma poca voglia di crescere e maturare seriamente. La paura di assumersi delle vere responsabilità e la voglia di scappare prima di portare a termine ciò per cui si è tanto lavorato è sempre in agguato, e deriva spesso dalla paura di fallire e di perdere quella credibilità e quel personaggio che ci si era cuciti addosso.
Brooke è un personaggio completo e dalle mille sfaccettature: divertente, estrosa, sincera ma allo stesso tempo fragile, sole e insicura; il perfetto ritratto della dirompente società odierna.
Una screwball comedy coinvolgente e attuale, sensibile e leggera. Baumbach è sicuramente uno di quei registi da tenere d'occhio.
(La recensione del film "
Mistress America" è di
Liliana Pistorio)
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