La recensione del film Melbourne

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MELBOURNE - RECENSIONE

Melbourne recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Melbourne recensione] - Una storia di coppia, beffata da una situazione assolutamente imprevedibile. Amir (Peyman Moaadi) e Sara (Negar Javaerian) sono in partenza per L'Australia. Il loro aereo partirà tra solo otto ore. Nima Javidi, regista di Melbourne, penetra con la mdp nell'appartamento ormai spoglio della coppia impegnata ad organizzare le ultimissime cose e salutare amici e parenti prima della partenza. In tutto questo da fare, si sono prestati ad accogliere nella loro casa per qualche ora una bambina di pochi mesi, favore richiesto dalla babysitter della bambina perché potesse sbrigare un commissione urgente. La bambina non reagisce ad un forte rumore e lo stupore di Amir rivelerà una tremenda verità: la bambina, che Amir credeva dormisse, non da segni di vita. Nima Javidi è alla sua prima opera di regia con "Melbourne" di cui ha scritto anche la sceneggiatura. L'appartamento è luogo costante della scena e la coppia Amir - Sara il soggetto autentico del film. La loro intesa, la complice decisione di abbandonare l'Iran per una vita migliore in Australia, predispongono la coppia ad un sincero cambiamento. La fatalità che li colpisce, nella loro casa, con la constatazione della morte della piccola, scatena un terremoto a livello di contraddizioni di coscienza, di scelte comportamentali confuse, dettate da un'angoscia che implode inesorabile e non lascia scampo ad un agire ordinato e razionale. La morale viene interrogata più volte, si può dire in buona parte della narrazione che gode di una sapiente struttura e tempi scenici calibrati in cui si distingue la recitazione eccellente dei due protagonisti. Nonostante l'idea di fondo si pregni di tutta la sua validità, l'opera prima di Javidi non si completa in un discorso univoco là dove manca il coinvolgimento emotivo vero e proprio nel momento in cui il rapporto di coppia si blocca esclusivamente nella dinamica perfetta del dramma. Tra continui squilli di telefoni, scampanelli alla porta, sirene di ambulanze, commiati, "Melbourne" riesce solo come opera che tratteggia nuda e cruda una morale spiazzante ma ingessata, monca di calore umano. I protagonisti cadono in una dimensione quasi catatonica, inebetita. Alla fine il dramma si accompagna ad una tacita e sommessa disperazione, senza reazione, per una scelta vigliacca che come una fiamma vorace brucerà l'amore, e la vita stessa. (La recensione del film "Melbourne" è di Rosalinda Gaudiano)
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