di R. Ricucci
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Maschile Singolare recensione] - Matteo Pilati e Alessandro Guida firmano sceneggiatura e regia della loro opera prima Maschile Singolare in uscita il 4 giugno su Prime Video.
Lorenzo, Carlo Calderone, e Antonio, Giancarlo Commare, si conoscono dal liceo, sono insieme da 12 anni, uniti per mezzo di una Unione Civile. Antonio è bravo in cucina nel deliziare Lorenzo con piatti leggeri mentre anche lui si mantiene in forma frequentando la palestra. Lorenzo però è ormai sicuro di amare Enrico così si decide a lasciare Antonio. Antonio non ha un lavoro, né una casa propria, e molto affranto, trova una camera in affitto da Dennis, Eduardo Valdarnini, un ragazzo molto libero sessualmente e con un grande charme da diva. Sarà lui a presentarlo a Luca, Gianmarco Saurino, per un lavoro da fornaio.
Pilati e Guida descrivono l'ambiente romano (il film si svolge a Roma) della comunità omosessuale in maniera molto particolareggiata soprattutto negli atteggiamenti tipici e attraverso un proprio codice.
Attraverso Antonio infatti, nel suo processo di guarigione dalla ferita dell'abbandono conosciamo luoghi di incontro preferiti, le chat, e modalità di relazioni sessuali. Antonio si offre alla mercè di incontri occasionali, con maschi differenti tra loro, cerca, insomma, un riparo dall'angoscia della solitudine. Abituato ad essere compagno di letto di un unico uomo, si presta a una conoscenza veloce, rapida come il piacere che prova in ogni rapporto. Tra i ragazzi che incontra ce n'è uno, però, che sarebbe disposto a una storia più lunga infatti sembra accorgersi, e dice, che: qui a Roma sembra un mercato, ci sono appuntamenti che non danno nulla, che non lasciano nulla.
Ma forse Antonio non sa ancora cosa sta cercando. Il film infatti sembra essere piuttosto la ricerca spasmodica di stabilità da parte di un giovane ragazzo, Antonio, che sembra volteggiare tra le braccia di ognuno, come in un vortice. Allo stesso Thomas, Lorenzo Adorni, sempre conosciuto in chat ma disposto ad essere il nuovo compagno di vita con lui, Antonio risponde con un ulteriore diniego, partendo per Milano (città dalla quale proviene) per raggiungere nuovamente casa, sua madre.
Maschile Singolare è certamente un film sincero: si spinge con naturalezza a mostrare una routine sessuale che però non disegna l'anima dei personaggi. Fedeltà e infedeltà sembrano il binomio affrontato dal protagonista mentre solo alla fine mette a fuoco la sua vera ispirazione, cioè quella di ripartire dalla sua origine, tornando alla madre.
La troppa attenzione e meticolosità nel riprendere i dettagli di un amplesso, il godimento che ne affiora, le case piene di buon umore e leggerezza, offuscano la sensibilità degli stessi personaggi rendendoli, infine anche troppo scontati.
Quando nelle note di regia Pilati afferma di prediligere un cinema ricco di drammi, turbamenti e meraviglie, ecco, non sembrano tornate i conti. Il film si spegne sulla consuetudine, sull'abitudine di un rapporto veloce e per questo indolore, senza mai fare i conti con il movimento interiore degli stessi protagonisti. Il film consegna uno sguardo vero a metà: dietro quegli sguardi, quei malesseri, quelle morti improvvise, si nascondono quei drammi, turbamenti, meraviglie che si sarebbero voluti.
(La recensione del film "
Maschile Singolare" è di
Rita Ricucci)
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