di R. Gaudiano
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Marlina recensione] - Marlina (Marsha Timothy) è una giovane donna misteriosa e sensuale che vive a Sumba in Indonesia. Non ha soldi per poter dare degna sepoltura al marito rispettando i riti tradizionali. La notizia della sua vedovanza si diffonde rapidamente. Presto uomini senza scrupoli raggiungeranno la casa isolata di Marlina per depredarla di tutti i suoi averi ed abusare di lei. Ma la donna reagisce con fermezza e coraggio ed affronta quel branco di uomini uccidendoli, per poi intraprendere un viaggio alla ricerca di giustizia. Mouly Surya in "Marlina, omicida in quattro atti", racconta la donna Marlina, gli uomini prevaricatori e violenti, la cultura maschilista di un'isola dell'Indonesia, Sumba, dove la vita umana è affidata al momento, al caso, alla violenza gratuita. Il viaggio di Marlina rappresenta il percorso del riscatto per la sua indipendenza attraverso una terra arida e solitaria, dai colori bruniti illuminati da un'infuocata luce solare. Il viaggio di Marlina è carico di avversità e sorprese, violenza e morte. Ma anche di solidarietà femminile contro una cultura che pone al centro di un sistema sociale, intriso di ferree superstizioni, l'uomo con la sua sciabola sempre sporca di sangue. La Marlina di Mouly Surya nei quattro atti del suo viaggio traccia le linee di una morale soggettiva nella conquista della propria affermazione come persona in una società che vuole le donne oggetti obbedienti e servili. Marlina sfida la società di Sumba, provincia poverissima dell'Indonesia, dove la gente porta sciabole come armi e ladri senza scrupoli possono bussare alle porte di case solitarie, violentare ed uccidere, appropriandosi di tutti gli averi. Tra campi lunghi, fuori fuoco, straordinari controluce e sguardi in macchina, la regista indonesiana mette in scena un cinema di poesia, cinema soggettivo puro. I piani-sequenza e le lunghe inquadrature permettono di cristallizzare volti e luoghi nel realizzare la storia della protagonista nelle molteplici verità e situazioni che costituiscono i contenuti del suo viaggio. Se l'uomo di Mouly Surya è l'incarnazione della stupidità e della violenza, la donna rappresenta la forza del capovolgimento sociale, nella lotta estrema al male. La Sumba di Mouly Surya è un insolito microcosmo indonesiano, costretto in una cultura primordiale, ma ricco di bellezze naturali che la fotografia di Yunus Pasolang rende in tutta la sua esaltante magnificenza. Il viaggio della donna Marlina, misteriosa e sensuale alla fine si chiude nella sua stessa casa, luogo che accoglie, oltre la morte, anche il vagito della vita che nasce.
(La recensione del film "
Marlina" è di
Rosalinda Gaudiano)
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