La recensione del film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini

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Trama

MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini

Mamma Roma Recensione
Quando il suo protettore (Citti) si sposa con un'altra, la prostituta Mamma Roma (Magnani) decide di rifarsi una vita assieme al figlio Ettore (Garofalo). Ma il figlio, classico "ragazzo di vita" pasoliniano, scende a poco a poco la scala del crimine finchè viene arrestato e rinchiuso in carcere. Le sue intemperanze in prigione lo portano, ben presto, al letto di contenzione. Morirà legato al tavolaccio, mentre i carcerieri osserveranno indifferenti la sua agonia.
Idea Centrale
Un film/documento che vuol essere una denuncia della situazione di vita misera delle borgate romane.
Analisi
Il regista pone i personaggi in un ambiente estremamente proletario e squallido e tocca i vertici di pathos senza versare una lacrima, come se i fatti che passano sullo schermo non lo toccassero minimamente. Mamma Roma rappresenta la femminilità dolente ma indistruttibile e la Magnani, in questo ruolo, realizza una delle sue migliori interpretazioni, anche se Pasolini la accusò di aver dato al personaggio una connotazione piccolo/borghese.
Note e curiosità
Franco Citti, il protettore di Mamma Roma, fu strappato dalla strada da Pasolini che ne fece uno dei suoi interpreti preferiti in molti altri film (Accattone, Edipo Re, Porcile). Il debuttante Ettore Garofalo fu scoperto in una trattoria, dove faceva il cameriere. (da "201 film capolavoro secondo la critica" di Gaetano Sandri)


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