La recensione del film Maleficent

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MALEFICENT - RECENSIONE

Maleficent recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Maleficent recensione] - Una fata fanciulla, con due grandi ali, dimora nella Brughiera, abitata da elfi ed altre strane creature, mondo avvolto in un alone di magia positiva. La fata dalle grandi ali incontra il principe Stefano. Gli anni passano ed i due fanciulli crescono legati da un sentimento d'amore. La fata è Malefica (premio Oscar Angelina Jolie) e Stefano (Sharito Copley) è colui destinato al regno degli uomini. La sete di potere spinge il principe Stefano a tradire la fiducia di Malefica, alla quale sottrae le grandi ali, mutilandola della sua forza e della capacità di volare, ma non della magia che Malefica usa per formulare un terribile incantesimo su Aurora (Elle Fanning), figlia primogenita dell'ormai re Stefano. Con "Maleficent", diretto dal pluripremiato premio Oscar Robert Stromberg, siamo alla storia inedita della leggendaria favola "La bella addormentata", solo che in questo caso la famigerata strega ad un certo punto della narrazione cambia atteggiamento. Dalla sete indiscussa di vendetta per l'oltraggio subito dal re Stefano, Malefica indossa i sacri panni dell'amore materno, ama la piccola Aurora e piange lacrime cocenti quando la fanciulla vittima dell'incantesimo non si sveglia al bacio del presunto principe innamorato. La favola ritorna, dunque, e ricalcando il genere tradizionale dei lontani anni sessanta, apporta significative novità, tanto sul piano dei contenuti, quanto su quello delle forme. La fata cattiva è sempre lei, attorniata da scintille di fuoco, mantello nero, volto dark ornato da sinuose corna, circondata da un'atmosfera squisitamente medioevale. Una fata con il volto perfetto di Angelina Jolie, che sa personalizzare benissimo questo personaggio amato e temuto da generazioni di bambini. In una sorta di aggiornamento generale, la Disney ritorna a proporre la favola dei tempi dei tempi, con nuove tecnologie, nuovi gusti tematici, riuscendo in un apprezzabile livello spettacolare tanto da conquistare un pubblico di bambini ed anche di adulti. "Maleficent" rilancia la favola tout court, il genere fantasy di ambientazione medioevale, spada e magia, che rielabora il tradimento, la malvagità, la vendetta, l'innocenza, l'amore e…questa volta alla grande, il sentimento materno, in questo contesto corrisposto dall'amore figliare. Robert Stromberg dirige un film tutto sommato affascinante per il suo totale e riuscito disimpegno nei confronti del mondo reale, un secco distacco fra realtà quotidiana e cinema, e non è poco. (di Rosalinda Gaudiano)

[** 1/2] Come in ogni favola che si rispetti, anche in Maleficent, ultimo titolo della Disney diretto dal production designer due volte premio Oscar Robert Stromberg, c'è una dicotomia tra bene e male, tra strega e fata, tra personaggio buono e cattivo. Ciò che ci viene riproposto è la storia de La Bella Addormentata narrata dal punto di vista di Malefica, personaggio borderline in perenne lotta tra bene e male. Malefica ha la pelle verde, gli occhi gialli e un copricapo dal quale spuntano due grandi corna nere. Interpretata dalla bella Angelna Jolie (che non appariva sullo schermo da tempi di The Tourist), Malefica è una strega che vive in un regno tutto suo fatto di creature fantastiche ed in perfetta simbiosi con la natura. E' il regno della brughiera abitato da fate e creature incantate. Diventata amica di Stefano, un ragazzino che si è spinto dove gli uomini non si spingono mai, si affeziona al ragazzo e vive con lui momenti di semplice felicità. Una volta cresciuto, Stefano decide però di farsi acclamare re. Quella che era una forte amicizia tra i due, si trasforma presto in un'aspra diatriba che mira a sconfiggere quella che per tutti, può essere una pericolosa strega. Decide quindi, con l'inganno, di tagliare via le grandi ali di Malefica che da quel momento, intraprende un percorso di vendetta e di feroce desiderio di difendere i confini di un regno di cui si considera custode. Purtroppo la sua vita pacifica ed idilliaca viene interrotta anche dall'attacco dell'esercito guidato da Enrico, sovrano spietato e avido di potere, precursore di Stefano (che si insedierà poi, alla sua morte, sul suo trono). A seguito del tradimento subito, Malefica decide di vendicarsi su di lui e su sua moglie, mirando alla figlioletta Aurora (Elle Fenning) appena nata. Alla nascita della piccola, Malefica, dona lei il dono della morte seminando male per ripicca. Crescendo sotto la protezione di tre buone fatine, la piccola diventa bella e grande ma sempre vegliata da un'ombra oscura, dalla strega affascinante ma perfida e vendicativa che riunisce la dualità tra bene e male. La storia del cinema disneyano continua ad affascinare con storie di eroine femminili. Fin da Biancaneve (dagli anni '80 del nostro immaginario fiabesco) la figura femminile è stata al centro di questo universo fantastico generando figure ancora vivide nel nostro immaginario. Anche questo film nasce dalla rilettura di storie datate ed importanti della nostra memoria. Storie come quella di Alice in Wonderland di Tim Burton o come quella de Il Grande e Potente Oz di Sam Raimi, opere che reinterpretano storie a noi conosciute, abbracciando un punto di vista più moderno e "ripulito" che fa comunque sempre leva sui miti fiabeschi. Intorno ai protagonisti di Maleficent (ed ovviamente a Angelina Jolie che spicca su tutti gli altri semi-invisibili e del tutto tralasciabili) c'è una messa in scena lontana dal prototipo animato del tempo che fu, ma più vicina a quella di un prodotto high budget, blockbuster fantasy con pretese troppo commerciali. Le scenografie molto impattanti sono state ideate ad hoc e conferiscono al film una aria oscura degna di un film fantasy riuscito da un punto di vista grafico, dando ad esso quella cornice gotica piacevole. Per fortuna... dato che l'utilizzo del 3D non convince molto -se non per niente- non dando assolutamente quel tocco in più alla fiaba, come si aspettava che facesse. L'impressione che si ha, è quella di vedere un remake appesantito rispetto alla fiaba originale, a tratti lento, e che ha ben poco della potenza e del carisma del personaggiodi cui porta il nome. Malefica non viene raccontata come si dovrebbe, non si vive a pieno il suo tormento ma anzi, si rimane sempre sull'idea di un personaggio poco definito senza più quell'aura di mistero e cattiveria che era la forza del personaggio stesso. Da straga diabolica a mamma protettrice pronta inizialmente a far tutto pur di trovare Aurora per scatenar vendetta: diventa però, poi, una balia che la accudisce e la cresce (sostituendosi al compito delle tre fatine introdotte e poi scomparse, completamente dimenticate da metà film). Principe Azzurro, rovi, baci e vero amore, tutti elementi che insieme avrebbero potuto creare una vera fiaba disney invece di un prodotto che strizza l'occhio al box office e poco più. (di Maria Azzurra Carmosino)
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