La recensione del film Maicol Jecson

.       .

Vai ai contenuti

FILM > RECENSIONI

MAICOL JECSON - RECENSIONE

Maicol Jecson recensione
Recensione

di Elisa Lorenzini
[Maicol Jecson recensione] - La prima volta è (quasi) sempre fonte di ansia. Per il quindicenne Andrea, che sogna la favola con la bella Eva. Ma anche per il tandem di giovani registi formato da Francesco Calabrese ed Enrico Audenino, che sulle imprese sgangherate di un adolescente di provincia ha costruito un esordio nel lungometraggio leggero ma ben riuscito. Maicol Jecson è la traduzione nostrana di tanta commedia family a stelle e strisce: poutpourri di gag più o meno infantili, scenari urbani e domestici, confronti generazionali e topoi della cultura e del costume nazionali. Nel cuore di una periferia italiana ammantata di folclore cinematografico, Andrea pianifica il suo ingresso nell'età adulta approfittando dell'assenza dei genitori. Ad intralciare le sue manovre c'è però il fratellino Tommaso, nove anni e una passione viscerale per Michael Jackson. Nel tentativo di liquidare l'ingombro, Andrea incappa in Cesare, ospite di una casa di riposo. L'incontro fra i tre da vita a una serie di incidenti e peripezie che rivela a tutti somiglianze e discrepanze tra i due estremi dell'età anagrafica. Ispirandosi alla tradizione indie, che negli Usa ha prodotto più di una riflessione sugli esiti postmoderni della famiglia media, Calabrese&Audenino imbastiscono una storia che, nei suoi ripetuti paradossi, convince per la freschezza della costruzione e il coraggio delle atmosfere. Senza rinunciare al profilo local del racconto, che quindi non misconosce tanti stereotipi dei ménage familiari italici, Maicol Jecson (emblematico il titolo maccheronico) si apre a soluzioni narrative prese in prestito dalle commedie on the road della nuova Hollywood e risulta quindi meno asfittico, più internazionale, di tante sitcom facilone di casa nostra. Sullo sfondo, italianissima anche se rivisitata, c'è pur sempre la sfera degli affetti privati, l'osmosi imprescindibile tra il singolo e la famiglia (per quanto alternativa). Quindi, spazio anche alla commozione e al sorriso intenerito, specie sul finale che suggella il sodalizio tra Cesare e i suoi nuovi pupilli. Un esordio interessante e divertente, che parla di sentimenti senza farne un vizio nazionale. (La recensione del film "Maicol Jecson" è di Elisa Lorenzini)
- Vai all'archivio delle recensioni
- Lascia un commento, la critica o la tua recensione del film "Maicol Jecson":




Torna ai contenuti | Torna al menu