La recensione del film Mai così vicini

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MAI COSI' VICINI - RECENSIONE

Mai così vicini recensione
Recensione

di R. Gaudiano
[Mai così vicini recensione] - Con una piacevole e romantica partita dei sentimenti, Rob Reiner, regista eclettico, che spazia dalla pura commedia ("This is spinal tap", "La storia fantastica") alla commedia romantica (il grande classico "Harry ti presento Sally"), a film drammatici ("Stand by me" e "Misery non deve morire"), racconta una fase molto delicata della vita, ossia l'età matura di due vedovi, Oren Little (Michael Douglas) e Leah (Diane Keaton), la loro solitudine ed il loro rimosso bisogno di sentirsi ancora pieni di gioia di vivere. Oren è un uomo burbero, che commette una gaffe dopo l'altra credendo di essere sincero ed onesto con il prossimo. Leah, sua vicina di casa, non tarderà ad entrare in confidenza con lui, nel momento in cui, inaspettatamente, piomba nella vita di Oren, Sarah (Sterling Jerins), una sua nipotina di dieci anni, di cui l'uomo ignorava l'esistenza. Rob Reiner non si smentisce nel confezionare commedie gradevoli ed anche divertenti. "Mai così vicini" è una storia franca, credibile nel raccontare le vite di due persone che pensano di aver chiuso con il sesso, l'amore, con la forza vitale che giorno dopo giorno è quella linfa che nutre l'umanità di sentimenti ed emozioni. Oren ha sofferto terribilmente la perdita dell'amata moglie e non ha rapporti da più di dieci con l'unico figlio Luke (Scott Shepherd) ex-tossico, padre di Sarah e vuole a tutti i costi chiudere con il passato. Essendo un agente immobiliare affermato, decide di vendere la casa di famiglia dove ha vissuto con la moglie ed il figlio. Leah è sola, non ha figli, ma è dotata di una grande positiva sensibilità che conquisterà Oren, riuscendo a frantumargli quell'armatura da uomo cinico e odioso. Che Reiner sia devoto al genere commedia che predilige la donna emotivamente matura e l'uomo un po' cretinetti che cerca sempre di risolvere tutto è palese anche in "Mai così vicini". Questa volta però abbiamo a che fare con l'età matura, quella fase della vita delicata che ha bisogno di una certa capacità narrativa per saperla raccontare con il rispetto e la delicatezza dovuti, e Reiner, da questo punto di vista, non delude affatto. L'ilarità genuina delle battute ben calibrate di un personaggio sarcastico e tracotante com'è Oren (un apprezzabile Michael Douglas), rendono molto bene l'atmosfera rilassata, ma al tempo stesso intrigante. Un buon prodotto dunque, godibile e divertente, "Mai così vicini" senza avere la pretesa di essere un capolavoro, anche con qualche scena molto prevedibile, riesce abbastanza a raggiungere l'obiettivo di rovistare nelle vite di due personaggi, che avevano gettato la spugna dei sentimenti amorosi, e porgere con estremo garbo una vita di coppia matura, perfettamente consapevole che l'attrazione può avvenire ad ogni età ed è una cosa meravigliosa, un'esplosione chimica ineguagliabile. Basta non tirarsi indietro ed ascoltare il nuovo sentimento che nasce. (La recensione del film "Mai così vicini" è di Rosalinda Gaudiano)
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